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Sindrome di Cowden

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 Sindrome di Cowden

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A cura di

Prof. Gianlorenzo Dionigi

Direttore U.O. Chirurgia Generale, Capitanio Auxologico IRCCS

Sindrome di Cowden: sintomi, diagnosi e monitoraggio

La Sindrome di Cowden è una condizione genetica rara che comporta la formazione di lesioni benigne multiple, dette amartomi, e una predisposizione significativa allo sviluppo di alcuni tumori maligni, in particolare alla tiroide, alla mammella e all’endometrio. La causa è una mutazione nel gene PTEN, responsabile del controllo della crescita e proliferazione cellulare. La sua alterazione può compromettere i normali meccanismi di regolazione, favorendo la comparsa di anomalie nei tessuti di diversi organi.


Cos’è la Sindrome di Cowden

Questa sindrome fa parte delle cosiddette PTEN hamartoma tumor syndromes (PHTS) ed è trasmessa con modalità autosomica dominante. Una persona affetta ha il 50% di probabilità di trasmettere la mutazione ai figli. La mutazione del gene PTEN interferisce con i segnali che normalmente impediscono alle cellule di crescere e dividersi in modo incontrollato. Di conseguenza, possono formarsi proliferazioni benigne in vari organi, che nel tempo possono degenerare o evolvere in neoplasie.

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Sintomi della Sindrome di Cowden

I sintomi della sindrome di Cowden possono variare in modo significativo da un individuo all’altro. Alcuni pazienti presentano lesioni cutanee e mucose, come piccole papule sul viso, gengive o mucosa orale. Altri sviluppano noduli tiroidei, spesso multipli, oppure polipi gastrointestinali. Nelle donne si osservano frequentemente tumori della mammella, sia benigni sia maligni, mentre nell’apparato genitale femminile possono insorgere lesioni dell’endometrio che richiedono monitoraggio continuo. In alcuni casi possono essere presenti anche alterazioni a carico dei reni o, più raramente, anomalie cerebrali benigne.

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Diagnosi della Sindrome di Cowden

La diagnosi della Sindrome di Cowden si basa su un’accurata valutazione clinica e viene confermata mediante test genetico. Il sospetto nasce dalla presenza di determinati criteri clinici maggiori e minori, tra cui tumori a esordio precoce, lesioni cutanee caratteristiche e storia familiare compatibile. Il test genetico consente di identificare con precisione la mutazione del gene PTEN ed è fortemente raccomandato anche ai familiari di primo grado del paziente. Identificare precocemente i soggetti a rischio permette di impostare un programma di sorveglianza e prevenzione mirato, essenziale per ridurre la mortalità e le complicanze oncologiche.

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Rischi oncologici e prevenzione

Le persone con Sindrome di Cowden presentano un aumento del rischio per diversi tipi di tumore:

  • Tumore della mammella: rischio fino all’85%;
  • Carcinoma tiroideo: rischio tra il 30 e il 40%;
  • Tumore dell’endometrio: rischio compreso tra il 20 e il 30%;
  • Tumori renali: rischio stimato attorno al 30%;
  • Neoplasie del colon: rischio più basso ma comunque presente;
  • Lesioni del sistema nervoso centrale: rare, ma documentate.

Per ogni sede a rischio esiste un percorso di sorveglianza personalizzato, che consente di individuare precocemente eventuali alterazioni e ridurre drasticamente le complicanze.


Sorveglianza e gestione clinica

Il piano di monitoraggio deve essere personalizzato in base al rischio specifico del paziente. Generalmente si raccomandano:

  • Risonanza magnetica mammaria e visita senologica annuale, a partire dai 25-30 anni;
  • Ecografia tiroidea annuale;
  • Valutazione ginecologica e ecografia transvaginale per il controllo dell’endometrio;
  • Colonscopia a partire dai 35 anni, da ripetere ogni 5 anni;
  • Ecografia renale ogni 1-2 anni.

La gestione può includere interventi chirurgici mirati nei casi di diagnosi tumorale, ma anche chirurgia profilattica, come la mastectomia preventiva, quando indicata. Le lesioni cutanee o mucose vengono trattate se sintomatiche o fastidiose. Un approccio multidisciplinare, che coinvolga genetista, oncologo, endocrinologo, ginecologo e dermatologo, è fondamentale per offrire al paziente un’assistenza coordinata e personalizzata.

Aspetti genetici e familiari

Essendo una condizione ereditaria, la consulenza genetica è un passaggio cruciale per tutti i soggetti con diagnosi confermata e per i loro familiari. Conoscere lo stato genetico consente di attivare percorsi di sorveglianza precoce, anche in soggetti ancora asintomatici, e di valutare la possibilità di diagnosi genetica preimpianto o prenatale nei percorsi riproduttivi.

Vita quotidiana e supporto

Con una diagnosi precoce, controlli regolari e un corretto coordinamento medico, le persone affette da sindrome di Cowden possono condurre una vita attiva e soddisfacente. È importante adottare stili di vita sani, evitare il fumo, seguire una dieta bilanciata e ridurre i fattori di rischio modificabili. Il supporto psicologico può essere utile per affrontare la diagnosi, in particolare nei pazienti più giovani o nei contesti familiari complessi.


Sindrome di Cowden: domande frequenti

  • La Sindrome di Cowden è un tumore? No, non è un tumore, ma una condizione genetica che aumenta il rischio di sviluppare tumori in diversi organi.
     
  • È ereditaria? Sì, la sindrome di Cowden è una malattia autosomica dominante, e può essere trasmessa da un genitore portatore con una probabilità del 50%.
     
  • Serve il test genetico? Sì, il test genetico per il gene PTEN è fortemente consigliato nei casi sospetti o con familiarità per tumori associati.
     
  • Colpisce solo le donne? No, colpisce uomini e donne, anche se alcune manifestazioni (come il tumore alla mammella o all’endometrio) sono ovviamente più frequenti nel sesso femminile.
     
  • Se ho la mutazione, svilupperò sicuramente un tumore? Non necessariamente. Il rischio è aumentato, ma non tutti i portatori sviluppano un tumore.
     
  • Posso prevenire i tumori? Sì. La diagnosi precoce e il monitoraggio attivo consentono di individuare le lesioni tumorali in fase iniziale o di prevenirne lo sviluppo.
     
  • Si può intervenire chirurgicamente? Sì, in alcuni casi sono indicati interventi chirurgici terapeutici o preventivi, come mastectomia o tiroidectomia profilattica.
     
  • Ci sono cure? Non esiste una cura per la sindrome in sé, ma le manifestazioni cliniche possono essere trattate con successo.
     
  • Posso avere figli? Sì, ma si consiglia di rivolgersi a un genetista per discutere le opzioni riproduttive, incluso il ricorso alla diagnosi preimpianto.
     
  • Dove trovo supporto? Puoi rivolgerti a centri di genetica clinica, strutture ospedaliere specializzate in malattie rare e associazioni di pazienti che offrono supporto informativo ed emotivo.
     
  • Quali sono i primi sintomi della sindrome di Cowden? Spesso si tratta di papule cutanee, noduli tiroidei o alterazioni del ciclo mestruale legate a lesioni dell’endometrio. In alcuni casi, il primo segno può essere un tumore della mammella in giovane età.
     
  • Come si conferma la diagnosi? La diagnosi si conferma con un test genetico per la mutazione PTEN, associato a una valutazione dei criteri clinici maggiori e minori.
     
  • Si può fare la diagnosi nei bambini? Sì, soprattutto se ci sono sintomi o una forte familiarità. In alcuni casi si inizia la sorveglianza già in età pediatrica.
     
  • La sindrome di Cowden è la stessa cosa della PHTS? La PHTS (PTEN Hamartoma Tumor Syndrome) è un gruppo che include la sindrome di Cowden e altre condizioni correlate alla mutazione del gene PTEN. Quindi la Cowden è una forma specifica all’interno della PHTS.

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