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Disturbo da Alimentazione Incontrollata: Binge Eating Disorder

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 Disturbo da Alimentazione Incontrollata: Binge Eating Disorder

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A cura di

Dott.ssa Gabriella Redaelli

Responsabile Medico del Poliambulatorio di Auxologico Ariosto.

Referente della Direzione Medica di Presidio San Luca - San Michele per il presidio di via Ariosto.

Cosa significa binge eating? 

Il termine significa letteralmente “abbuffata di cibo” e indica episodi in cui si assumono grandi quantità di cibo in un tempo relativamente breve con la sensazione di perdere il controllo su cosa e quanto sta mangiando. Queste crisi iperfagiche compulsive sono accompagnate da un forte disagio psicologico e seguite da senso di colpa e vergogna, che spesso inducono a mangiare da soli o di nascosto.

In cosa consiste il disturbo da alimentazione incontrollata? 

Quando gli episodi di binge eating sono ricorrenti (almeno 1 volta a settimana per un periodo di almeno 3 mesi consecutivi) si fa diagnosi di Disturbo da Alimentazione Incontrollata, conosciuto anche in Italia con l’acronimo anglosassone BED (Binge Eating Disorder).

Il Disturbo da Alimentazione incontrollata si distingue dalla bulimia nervosa perché chi ne soffre non mette in atto sistematicamente comportamenti compensatori per controllare il peso, come vomito, abuso di lassativi, digiuno o eccessivo esercizio fisico. 

Chi ne soffre?

A soffrire del Disturbo da Alimentazione Incontrollata sono prevalentemente le donne, anche se la percentuale di soggetti di sesso maschile, pari a circa il 40%, è superiore a quella di anoressia e bulimia nervosa. Il picco di insorgenza è nella prima età adulta, ma può riguardare un ampio intervallo di età.

È il Disturbo del Comportamento alimentare più frequente: si ritiene che il 3.5% delle donne e il 2% degli uomini adulti svilupperanno un Disturbo del Comportamento Alimentare nel corso della vita.

Nella popolazione obesa, composta da circa 670 milioni di persone secondo i dati dell’OMS del 2017, la frequenza di questo disturbo cresce in modo proporzionale alla gravità dell’obesità. Nel complesso si stima che soffra di Disturbo da Alimentazione Incontrollata circa il 20% delle persone obese che ricercano un trattamento per la perdita di peso. 


Quali sono i sintomi del binge eating?

Il sintomo cardine e più eclatante è la crisi di binge eating, che sul piano psicologico si associa a:

Inoltre il paziente che soffre di Disturbo da Alimentazione Incontrollata, come vedremo tra poco corre il rischio di sviluppare nel tempo anche le complicanze dell’obesità, tra le quali ricordiamo:

Cura dei DCA


Come capire che si soffre di disturbo da alimentazione incontrollata?

Il sospetto deve nascere quando l’assunzione del cibo avviene in modo compulsivo, con la sensazione di perdere il controllo e con un tardivo senso di colpa. Il peso corporeo tende ad aumentare, spesso con andamento fluttuante, e il soggetto manifesta una eccessiva preoccupazione per il peso e la forma del proprio corpo.

La diagnosi è compito di centri specialistici per DCA o obesità, a cui è opportuno rivolgersi per un corretto inquadramento diagnostico e per un approccio terapeutico mirato.

Gli impatti sulla vita sociale

Il peso eccessivo (o ritenuto tale) e la sofferenza psicologica provocano difficoltà nei rapporti interpersonali e problematiche nelle relazioni sociali che possono spingere a un progressivo isolamento. Le implicazioni psicologiche, insieme alle complicanze mediche, determinano un significativo peggioramento della qualità di vita di chi ne soffre. 

Cibi ultra-processati e obesità


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I Disturbi del Comportamento Alimentare o #DCA sono patologie complesse, che vanno da forme più lievi a forme più gravi,...

Posted by Istituto Auxologico Italiano on Saturday, June 8, 2019

I pazienti che soffrono di Disturbo da Alimentazione incontrollata sono accomunati dalla caratteristica di sviluppare vari gradi di obesità, proprio per l’assenza di pratiche di compenso che contrastino, seppur in modo inappropriato, l’eccessivo introito calorico delle abbuffate.

Ma la relazione tra obesità e Disturbo da Alimentazione Incontrollata è bidirezionale: le problematiche di salute, le difficoltà relazionali e la stigmatizzazione sociale dell’obesità favoriscono la comparsa di pensieri ossessivi negativi che, cronicizzati, determinano stati d’ansia e depressione. Di fronte alle emozioni negative, l’assunzione di cibo può ricoprire un ruolo consolatorio e avvenire in modo disfunzionale.

Nel soggetto con Disturbo da Alimentazione Incontrollata, che spesso soffre già di disturbi ansioso-depressivi, questo circolo vizioso viene potenziato dal senso di sconfitta per l’incapacità di controllare il proprio rapporto con il cibo. Ne nasce una fame psicogena insaziabile che porta alle crisi di binge eating e concorre a peggiorare il Disturbo del Comportamento Alimentare (DCA) e l’obesità stessa. Proprio per questa stretta relazione, i pazienti con Disturbo da Alimentazione Incontrollata spesso si rivolgono agli ambulatori per l’obesità per richiedere cure.


Binge eating e DCA

Gli studi ci indicano che non è frequente la migrazione tra Disturbo da Alimentazione Incontrollata e bulimia o anoressia nervosa.

Invece il paziente può vivere periodi in cui il sintomo binge eating è sostituito da altri comportamenti alimentari ugualmente disturbati, tipo piluccamento, bramosie selettive (in particolare per i dolci) o emotional eating, ossia mangiare ripetutamente piccole quantità di cibo per placare emozioni. 


Come affrontare il disturbo 

Innanzitutto è necessario fare una corretta diagnosi. È importante che nella valutazione di ogni paziente obeso venga indagata con attenzione l’eventuale presenza di un Disturbo da Alimentazione Incontrollata, perché i pazienti non solo possono tendere a mascherarlo per disagio o senso di colpa, ma talvolta non sono nemmeno pienamente consapevoli della presenza di una condotta alimentare disfunzionale.

Interrompere il binge eating

Obiettivo primario del trattamento deve essere l’interruzione del binge eating, perché focalizzandosi esclusivamente sulla perdita di peso si rischia di innescare un circolo vizioso controproducente. Infatti la dieta, soprattutto se rigida, aumenta la fame e tende a scatenare le abbuffate, in un’alternanza deleteria di calo ponderale e recupero del peso che nel tempo aggrava progressivamente la condizione di obesità. Questo è ancora più frequente nei pazienti con Disturbo da Alimentazione Incontrollata, che hanno maggiore difficoltà nell’aderire alle diete e maggiore facilità alle ricadute.

Un team multidisciplinare integrato

Secondo le Linee Guida attuali il trattamento terapeutico-riabilitativo migliore per il Disturbo da Alimentazione Incontrollata e per l’obesità deve essere condotto da un team multidisciplinare di specialisti integrati tra loro:

  • psicologi;
  • psichiatri; 
  • internisti/endocrinologi;
  • dietisti;
  • educatori al movimento.

Vincere il binge eating in Auxologico

Questo modello di cura, declinato secondo le necessità del singolo paziente, viene condiviso con i pazienti che si rivolgono ad Auxologico per problemi di Disturbo da Alimentazione Incontrollata, associato o meno all’obesità.

Centro per i Disturbi del Comportamento Alimentare

Il Centro per i Disturbi del Comportamento Alimentare di Auxologico è specializzato nel trattamento di disturbi alimentari come anoressia, bulimia, disturbo da alimentazione incontrollata (binge eating) e altri DCA, malattie che riguardano il rapporto con il cibo, l’ossessione per il peso e la propria immagine corporea. Oltre all'attività ambulatoriale, offre percorsi diagnostici e terapeutici in Day Hospital o in degenza presso l'Ospedale piemontese di Piancavallo (VB): dopo la valutazione specialistica, il paziente è inserito in un percorso di cura all'interno dell'Unità Operativa Recupero e Riabilitazione Nutrizionale (pazienti adulti) o presso l'Unità operativa di Auxologia (pazienti minori).

Centro Obesità

Il Centro Obesità di Auxologico è presente in Lombardia e in Piemonte e svolge un'attività clinica di alta specializzazione per il trattamento della obesità e delle sue complicanze. Auxologico affronta il problema dell'obesità di adulti e minori proponendo percorsi personalizzati di diversi livelli di intensità  e personalizzato.

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