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Emorroidi

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A cura di

Dott. Andrea Galli

Responsabile Centro Chirurgia Coloproctologica - U.O. Chirurgia Generale - Auxologico Capitanio

Responsabile Centro Chirurgia mini invasiva-laparoscopica - U.O. Chirurgia Generale - Auxologico Capitanio

Cosa sono le emorroidi?

Le emorroidi sono strutture vascolari del canale anale, che giocano un ruolo importante nel mantenimento della continenza fecale. Il termine emorroide deriva dal greco e significa "dove scorre il sangue" a ricordare che, anche nel passato, erano note le importanti perdite che si possono verificare in questa area del corpo umano.

Quando le emorroidi diventano patologiche, si gonfiano o si infiammano dando così origine alla sindrome o malattia emorroidaria.

Sintomi delle emorroidi

I soggetti affetti da patologia emorroidaria riferiscono, come sintomo predominante, perdite di sangue rosso vivo, durante la defecazione e soprattutto alla fine di questa.

Di regola queste perdite di sangue non si accompagnano a dolori: se sono presenti dolori bisogna pensare a una complicanza, tipo trombosi emorroidaria, o ad altra patologia, come la ragade.
Le perdite di sangue possono variare da poche gocce, che sporcano la carta igienica, o da vero e proprio gocciolamento sul water, fino a vere e proprie emorragie, che a lungo andare provocano anemizzazione.

Cause delle emorroidi

La patologia emorroidaria è un evento molto frequente sia nel sesso maschile che in quello femminile.

La causa esatta di questa patologia è pressoché sconosciuta e sono vari i fattori che ne possono essere responsabili: 

  • la mancanza di esercizio fisico
  • la vita sedentaria;
  • una dieta povera di fibre;
  • fattori genetici; 
  • il sovrappeso.

Anche alcuni sport possono avere un rapporto con la patologia emorroidaria, come quelli effettuati in posizione seduta e con ripetuti traumatismi come il ciclismo, il motociclismo, l’equitazione ecc.

Tuttavia la patologia emorroidaria può comparire anche in soggetti con una vita senza fattori di rischio.


Diagnosi delle emorroidi

Le emorroidi vengono classificate in quattro gradi differenziati in base alla loro gravità. L’ispezione della regione anale, invitando il paziente a spingere come andare di corpo, permette il pronto riconoscimento dei vari tipi di emorroidi, in quanto la spinta determina il prolasso della mucosa rettale e permette di evidenziare i rigonfiamenti emorroidari.

L’esplorazione digitale rettale può dare maggiori dettagli, anche per escludere eventuali altre patologie endorettali: l’esplorazione rettale non deve provocare dolore, ma solo fastidio; in caso di dolore occorre valutare la possibilità di altre patologie, come la ragade.

In Auxologico, durante la Visita Proctologica, viene sempre effettuata anche l’Anoscopia con anoscopio luminoso e ciò permette una più precisa esplorazione del canale anale. Inoltre siamo dotati per casi più complessi (presenza di polipi anali o lesioni sospette dell’ano), di un particolare Anoscopio digitale, che permette la visione dell’ano su schermo e la stampa a colori delle immagini prodotte.

Tale esame viene effettuato in centro a Milano, presso Auxologico Capitanio.

La ragade anale


Emorroidi e gravidanza

Nel sesso femminile, durante la gravidanza, la pressione esercitata dal feto sulle strutture vascolari della pelvi, determina un rallentamento del flusso sanguigno a livello anale, con conseguente aumento del turgore delle emorroidi. Questo turgore emorroidario, usualmente, regredisce dopo il parto, ma in alcuni casi, anche dopo molti anni, possono ricomparire disturbi emorroidari, come esito dei pregressi parti.

 


Terapia delle emorroidi

Le emorroidi vanno operate solo quando creano veri problemi al paziente.

Nelle emorroidi di 1° e 2° grado, la terapia è fondamentalmente dietetica; è importante aggiungere fibre alla dieta per migliorare la stitichezza e lo sforzo alla defecazione. Le terapie chirurgiche ambulatoriali, come la legatura delle emorroidi, la crioterapia o la laserterapia, non trovano più oggi una corretta indicazione, non risolvono il problema e talora lo peggiorano.

La chirurgia

Nel caso di emorroidi di 3° e 4° grado, con frequenti e abbondanti sanguinamenti, o con ripetuti episodi di trombosi emorroidaria, l’unica terapia è quella chirurgica.

Negli anni più recenti, è stato introdotto un nuovo intervento, chiamato dal suo ideatore, intervento secondo Longo o emorroidopessi, che viene praticato utilizzando una suturatrice meccanica, introdotta attraverso l’ano: questo intervento, ormai validato da quasi 20 anni di esperienza, si sta sempre più diffondendo nel mondo per suoi indubbi vantaggi nei confronti della classica emorroidectomia, a differenza della quale le emorroidi non vengono asportate, ma si crea un vero e proprio “lifting “, mediante il quale la mucosa rettale viene accorciata, e le emorroidi vengono riposizionate nella loro sede naturale, senza quindi prolassare dall’ano.

Il vantaggio di questo intervento è l’avere spostato la sede dell’intervento dalla regione anale, molto sensibile al dolore, alla parete rettale, praticamente sprovvista di terminazioni dolorose.

L’intervento viene effettuato in anestesia spinale, come quella che viene praticata in ginecologia per eliminare il dolore del parto e in regime di day-hospital con una notte di degenza. Il paziente viene usualmente operato nel pomeriggio e dimesso la mattina successiva.

Il ricovero notturno è ritenuto necessario per controllare le pur rare perdite ematiche post chirurgiche e il dolore post operatorio.
La defecazione avviene senza alcun problema e il paziente può riprendere la sua attività lavorativa dopo pochi giorni.


Emorroidi e intervento chirurgico

Un ulteriore intervento chirurgico per la cura definitiva delle emorroidi ed ancora meno invasivo del precedente, viene effettuato presso Auxologico con ottimi risultati e soddisfazione dei pazienti. Tale procedura si chiama ANOLIFT e consiste in una dearterializzazione emorroidaria con doppler. L’intervento effettuato sempre in anestesia spinale, prevede il posizionamento di 6 punti di sutura all’interno dell’ano, in corrispondenza delle arterie emorroidarie identificate dal doppler incorporato all’anoscopio utilizzato durante l’intervento. Tale metodica permette una completa risoluzione del quadro emorroidario, senza resezioni di mucosa, tagli o ferite chirurgiche, garantendo un ancor più precoce ripresa di tutte le attività quotidiane. Il ricovero è sempre in day-hospital e prevede sole 4-5 ore totali di degenza.

Questo intervento viene ormai ampiamente eseguito presso l’U.O di Chirurgia Generale in Auxologico Capitanio.


Complicanze delle emorroidi

L a complicanza più frequente è la trombosi emorroidaria, che può insorgere anche acutamente, con forte dolore, rapido ingrossamento e indurimento di un gavocciolo emorroidario dovuto allo spasmo dello sfintere anale. Questo spasmo, che può essere determinato dai più svariati fattori, provoca il così detto “strozzamento emorroidario” per cui una parte del gavocciolo emorroidario può andare anche in necrosi. Di solito una adeguata terapia medica, può lenire o migliorare la sintomatologia dolorosa, ma in casi eccezionali può essere necessario un intervento chirurgico d’urgenza per detendere il gavocciolo emorroidario trombizzato.

Altra complicanza o evento molto usuale, sono le perdite ematiche che possono diventare così frequenti e abbondanti da determinare una anemizzazione del paziente, per cui l’intervento diventa urgente.


Chirurgia delle emorroidi in Auxologico

L’Unità Operativa di Chirurgia Generale dell'Ospedale Capitanio garantisce ai pazienti una presa in carico completa dall’inizio del percorso diagnostico fino alla dimissione postoperatoria e nei controlli successivi, per tutte le patologie di interesse chirurgico.

La selezione dei pazienti per l’intervento chirurgico e il successivo follow-up avviene tramite la visita specialistica di chirurgia generale, che può essere effettuata in tutte le sedi di Auxologico.

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