
Linfadenectomia nel Carcinoma della Tiroide
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Visita EndocrinochirurgicaPubblicato il 28/04/2025
- La tiroide, il sistema linfatico e i linfonodi
- Il carcinoma della tiroide e la diffusione ai linfonodi
- Cos’è la linfadenectomia
- Quando è indicata la linfadenectomia nel carcinoma tiroideo
- Come si svolge l’intervento
- Rischi e complicanze della linfadenectomia
- Il decorso post-operatorio
- Follow-up dopo linfadenectomia
- Impatto emotivo e qualità della vita
- Linfadenectomia: domande frequenti
- Prenota in Auxologico
- Tiroide: contenuti correlati
Il carcinoma della tiroide è uno dei tumori più comuni del sistema endocrino. Fortunatamente, nella maggior parte dei casi ha una prognosi favorevole. Tuttavia, in alcune situazioni, le cellule tumorali possono diffondersi ai linfonodi del collo, ed è allora che può rendersi necessaria una procedura chiamata linfadenectomia.
La tiroide, il sistema linfatico e i linfonodi
La tiroide è una piccola ghiandola a forma di farfalla situata alla base del collo. Produce ormoni fondamentali per il metabolismo e il funzionamento di molti organi.
Il sistema linfatico è una rete complessa di vasi e linfonodi, che ha il compito di:
- Difendere l’organismo da infezioni e cellule anomale;
- Rimuovere liquidi in eccesso e sostanze di scarto.
I linfonodi sono piccole strutture tondeggianti distribuite in tutto il corpo, particolarmente numerose nel collo. Quando un tumore della tiroide si sviluppa, può diffondersi ai linfonodi più vicini, trasportato dalla linfa.
Il carcinoma della tiroide e la diffusione ai linfonodi
Esistono diversi tipi di carcinoma tiroideo, ma il più comune è il carcinoma papillare, seguito dal carcinoma follicolare. Entrambi, ma soprattutto il papillare, possono dare metastasi linfonodali, cioè diffondersi ai linfonodi del collo, in particolare:
- Linfonodi centrali (compartimento VI): si trovano dietro la tiroide e davanti alla trachea;
- Linfonodi laterali (compartimenti II–V): si trovano lateralmente rispetto ai muscoli del collo.
La presenza di metastasi linfonodali non è rara e non significa necessariamente una prognosi peggiore, ma può richiedere un trattamento chirurgico mirato per rimuovere i linfonodi coinvolti. Questo trattamento si chiama linfadenectomia.
Cos’è la linfadenectomia
La linfadenectomia è un intervento chirurgico che consiste nell’asportazione dei linfonodi del collo, quando si sospetta o si conferma la loro infiltrazione da parte del tumore tiroideo.
Ne esistono diversi tipi:
- Linfadenectomia centrale: rimozione dei linfonodi situati dietro la tiroide e davanti alla trachea;
- Linfadenectomia laterale: rimozione dei linfonodi situati nei lati del collo, in corrispondenza delle catene linfonodali profonde.
L’intervento può essere:
- Profilattico: quando si rimuovono i linfonodi anche se non è certo che siano coinvolti, per prevenzione;
- Terapeutico: quando si sa (attraverso ecografia, agoaspirato o esame istologico) che i linfonodi sono infiltrati dal tumore.
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Quando è indicata la linfadenectomia nel carcinoma tiroideo
L’indicazione alla linfadenectomia dipende da vari fattori, tra cui:
- Tipo di carcinoma (papillare, follicolare, midollare, anaplastico);
- Presenza di metastasi linfonodali documentate;
- Dimensioni e localizzazione dei linfonodi coinvolti;
- Esperienza del centro e del chirurgo.
In particolare:
- Nel carcinoma papillare, la linfadenectomia centrale è spesso eseguita se c’è sospetto clinico o ecografico di metastasi;
- Nei tumori aggressivi (come il midollare o l'anaplastico), la linfadenectomia può essere più estesa;
- In caso di recidiva linfonodale, la linfadenectomia è terapeutica e mirata alla rimozione dei linfonodi che contengono nuove cellule tumorali.
Carcinoma Anaplastico della Tiroide
Come si svolge l’intervento
La linfadenectomia viene spesso eseguita insieme alla tiroidectomia totale, ma può essere anche un intervento isolato in caso di recidiva.
Durante l’intervento:
- Il paziente è in anestesia generale;
- Il chirurgo esegue un’incisione orizzontale alla base del collo;
- Si identificano e si rimuovono i linfonodi interessati, con attenzione a preservare strutture vitali (nervi, vasi, paratiroidi);
- Il materiale asportato viene inviato all’esame istologico.
La durata varia da 1 a 3 ore, a seconda dell’estensione.
Rischi e complicanze della linfadenectomia
Come ogni intervento chirurgico, anche la linfadenectomia può comportare dei rischi, che tuttavia sono ridotti al minimo se l’intervento è eseguito da un chirurgo esperto in chirurgia tiroidea oncologica.
Complicanze possibili:
- Lesione del nervo ricorrente: può causare raucedine o difficoltà a parlare, temporanee o permanenti;
- Ipocalcemia: dovuta a possibile compromissione delle paratiroidi. Può essere transitoria o, più raramente, permanente;
- Ematoma cervicale: raro ma pericoloso, può richiedere un intervento urgente;
- Linfocele o sieroma: raccolte di liquido linfatico nel sito chirurgico.
- Formazione di cicatrici più estese: soprattutto nei casi di linfadenectomia laterale.
È fondamentale informarsi, ma anche non allarmarsi: la maggior parte dei pazienti supera l’intervento senza complicazioni gravi.
Il decorso post-operatorio
Dopo l’intervento, il paziente viene tenuto in osservazione per 24–48 ore. Cosa aspettarsi dopo la linfadenectomia:
- Dolore o fastidio al collo: solitamente lieve, controllato con analgesici;
- Drenaggi: possono essere posizionati per qualche giorno per evitare accumulo di liquidi;
- Controlli del calcio nel sangue: per monitorare eventuale ipocalcemia;
- Dimissione: in genere entro 2–3 giorni, salvo complicazioni.
Ripresa delle attività:
- Si consiglia riposo relativo per una settimana.
- Evitare sforzi intensi e movimenti bruschi del collo.
- I punti vengono rimossi (se non riassorbibili) dopo circa 7 giorni.
- Si può tornare a lavorare in media dopo 2 settimane, in base al tipo di attività svolta.
Follow-up dopo linfadenectomia
Il follow-up è una parte fondamentale del percorso di cura.
Include:
- Esami del sangue: tireoglobulina (per carcinomi differenziati), calcitonina (per carcinoma midollare), TSH e calcio;
- Ecografie del collo: ogni 6–12 mesi nei primi anni;
- Scintigrafia o PET-TC: se indicato in base al tipo di tumore e all’andamento clinico.
Il follow-up serve a:
- Verificare l’efficacia dell’intervento;
- Individuare precocemente eventuali recidive;
- Mantenere l’equilibrio ormonale e metabolico.
Impatto emotivo e qualità della vita
È normale sentirsi preoccupati di fronte a un intervento come la linfadenectomia, ma è importante sapere che:
- L’asportazione dei linfonodi non compromette il sistema immunitario;
- La qualità della vita può tornare ottima con la giusta assistenza;
- Le cicatrici tendono a migliorare nel tempo;
- Il supporto psicologico è utile se si vivono momenti di ansia o insicurezza;
- Parlare con il proprio medico, con altri pazienti o con uno psicologo può fare la differenza.
Linfadenectomia: domande frequenti
- Cos’è una linfadenectomia? È la rimozione chirurgica dei linfonodi del collo infiltrati (o sospetti) di carcinoma tiroideo.
- Serve sempre rimuovere i linfonodi? No. Solo se ci sono linfonodi sospetti o confermati come metastatici. Ogni caso è valutato individualmente.
- La linfadenectomia è pericolosa? È un intervento sicuro se eseguito in centri esperti. I rischi sono controllabili e rari.
- Cosa succede se non si tolgono i linfonodi? Il tumore può recidivare o diffondersi. La decisione viene presa per garantire la massima efficacia della cura.
- Resterò senza difese immunitarie? No. I linfonodi asportati sono solo una piccola parte del sistema immunitario complessivo.
- Dopo l’intervento dovrò fare altre terapie? Dipende: alcuni pazienti fanno lo iodio radioattivo o, in casi selezionati, la radioterapia.
- La voce può cambiare? In rari casi può esserci una raucedine temporanea. La lesione permanente del nervo ricorrente è molto rara.
- Dovrò assumere farmaci a vita? Sì, se è stata tolta la tiroide, sarà necessario assumere levotiroxina (ormone tiroideo) ogni giorno.
- Posso avere una vita normale? Sì. Dopo il recupero, la maggior parte dei pazienti torna alle attività quotidiane senza limitazioni.
- Devo fare controlli per sempre? Sì, il follow-up è parte essenziale per monitorare la salute e intervenire tempestivamente in caso di necessità.
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