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Potenziali evocati (PE)

Pubblicato il 13/03/2017 - Aggiornato il 22/09/2022

Queste informazioni non sostituiscono in alcun modo il colloquio con il tuo medico di fiducia.

I potenziali evocati (PE) valutano le risposte generate nel sistema nervoso centrale o periferico a seguito di stimolazioni sensoriali, acustiche, visive, somatosensoriali o motorie con stimolazione magnetica. Vediamo le diverse tipologie e le diverse finalità.
 

Dott. Luca Maderna

Direttore Centro Neurofisiologia

Dott.ssa Stefania Bianchi-Marzoli

Responsabile Centro Neuroftalmologia ed Elettrofisiologia Oculare - U.O. Oculistica - Auxologico Capitanio

Potenziali evocati motori (PEM)

I Potenziali Evocati Motori permettono di valutare la corretta funzionalità del sistema nervoso motorio.
Sono le risposte registrabili a livello muscolare a seguito di una stimolazione elettrica o magnetica della corteccia cerebrale o del midollo spinale.
La tecnica consente di calcolare il tempo di conduzione motorio tra corteccia e midollo spinale: patologie a carico del sistema nervoso possono rallentare la conduzione, causando così un aumento del tempo di conduzione motoria.
La stimolazione magnetica è una tecnica non dolorosa, ben tollerata e sicura, è certamente oggi la più utilizzata.
L’impiego di un campo magnetico limita tuttavia la possibilità di eseguire l’esame in alcuni pazienti (per esempio  portatori di pace-makers cardiaci, di pompe sottocutanee per l’infusione di farmaci e di clips metalliche).

I Potenziali Evocati Motori sono utilizzati principalmente nella diagnosi di:

  • sclerosi multipla;
  • malattia del neurone di moto;
  • mielopatia spondilosica cervicale;
  • ictus;
  • altre malattie neurologiche come atassie ereditarie, atassie cerebellari, paraplegia spastica ereditaria, Polineropatie Infiammatorie Croniche Demielinizzanti (CIDP), malattia di Parkinson e corea di Hungtington.

Oltre allo studio dei PEM, derivando le risposte muscolari da qualunque muscolo superficiale degli arti superiori e inferiori, è possibile studiare la risposta evocata motoria da stimolo corticale in pazienti con disturbi di continenza, sia urinaria che fecale, come anche nei disturbi di tipo erettile, derivando la risposta a livello del muscolo sfintere striato esterno dell’ano o dai muscoli del piano perineale.


Potenziali evocati somatosensoriali (PESS o SEPS)

I Potenziali Evocati Somatosensoriali servono a studiare la conduzione degli stimoli sensitivi lungo il nervo periferico e il midollo e l’arrivo a livello della corteccia cerebrale: consentono di studiare non solo la conduzione centrale, ma in qualche caso anche lesioni che colpiscono il tratto periferico della via a diversi livelli.

I potenziali evocati somatosensoriali eseguiti in Auxologico non sono dolorosi. Consistono nel registrare, mediante appositi elettrodi posizionati lungo la colonna e sul capo, le risposte elettriche provocate dalla stimolazione - con degli impulsi di bassa intensità - di alcuni nervi al polso per gli arti superiori e alla caviglia per gli arti inferiori.
L’esame è utilizzato principalmente nella diagnosi delle seguenti patologie:

  • patologia del sistema nervoso periferico: polineuropatie, plessopatie, radicolopatie;
  • patologia del sistema nervoso centrale;
  • spondilosi cervicale, mielopatie;
  • malattie demielinizzanti;
  • malattie generalizzate del sistema nervoso centrale;
  • patologia del tronco encefalico;
  • patologia degli emisferi cerebrali.

Il centro di Neurofisiologia di Auxologico è stato certificato "Centro riconosciuto per la Formazione in Neurofisiologia...

Posted by Istituto Auxologico Italiano on Tuesday, October 5, 2021

Potenziali evocati motori somatosensoriali sacrali (PESS)

Nel caso di patologie che determinano alterazioni della continenza sfinterica (sia di tipo ritentivo che di incontinenza) sia urinaria che fecale, in pazienti con disfunzioni erettili e infine in pazienti affetti da “dolore pelvico cronico”, è possibile eseguire i Potenziali Evocati Motori Somatosensoriali Sacrali.Questo tipo particolare di PESS studia appunto la conduzione elettrica degli stimoli di tipo sensitivo proveniente dall’area genitale lungo il nervo pudendo e il midollo sacrale e il loro arrivo a livello della corteccia sensitiva deputata a quest’area.

Potenziali evocati uditivi acustici (PEA o BAEPS) 

Stimolando artificialmente la membrana del timpano con suoni detti click, erogati mediante apposita cuffia, è possibile studiare la conduzione degli impulsi generati lungo tutto il decorso delle vie acustiche, fino alla corteccia cerebrale.
I Potenziali Evocati Acustici sono una delle tecniche di esplorazione funzionale del brainstem, regione del sistema nervoso centrale difficilmente studiabile anche con le più recenti tecniche di imaging: consentono una valutazione funzionale della conduzione lungo il tratto della via acustica situato nel tronco encefalico.
La loro maggiore applicazione è relativa alla diagnosi o alla stadiazione della Sclerosi Multipla ma sono utili per lo studio e la diagnosi differenziale delle ipoacusie sia di origine periferica che dovute a varie malattie del Sistema Nervoso Centrale (disturbi circolatori del tronco encefalico, la sindrome soggettiva post-traumatica, l’encefalopatia ipossico/ischemica neonatale, le malattie neurodegenerative, le malattia metaboliche, l’idrocefalo).


Potenziali evocati visivi (PEV O VEPS)

I potenziali evocati visivi permettono di studiare la conduzione degli stimoli visivi lungo il nervo ottico dalla retina fino alla corteccia cerebrale. La retina viene stimolata dalla presentazione di una scacchiera di varie dimensioni mediante un monitor posto a distanza fissa dall’occhio del soggetto di cui vengono registrate quindi le conseguenti onde cerebrali.
I potenziali evocati visivi registrano le modificazioni del potenziale bioelettrico della corteccia occipitale in relazione allo stimolo visivo e sono dunque espressione dell’integrità funzionale delle vie visive.

Utilizzi in ambito neurologico 
I PEV sono utilizzati in ambito neurologico principalmente nell’inquadramento clinico-diagnostico delle seguenti patologie:

  • sclerosi multipla;
  • malattie degenerative (atassia di Friedreich, e le altre atassie ereditarie, paraplegia spastica familiare, adrenoleucodistrofia e polineuropatie sensitivo-motorie ereditarie);
  • deficit campimetrici emianoptici;
  • cecità corticale;
  • demenza.

Utilizzi in ambito neuroftalmologico:
I PEV vengono utilizzati in ambito neuroftalmologico per le seguenti applicazioni cliniche:

  • quantificazione e monitoraggio del danno funzionale nelle neuropatie ottiche di diversa origine infiammatoria-demielinizzante, compressiva, ischemica, traumatica , eredodegenerativa , tossica-metabolica;
  • diagnosi differenziale tra patologie del nervo ottico e patologie della retina mediante l’utilizzo associato agli esami funzionali della retina;
  • diagnosi di cecità corticale;
  • valutazione dell’integrità funzionale delle vie sensoriali nei deficit della funzione visiva di origine non organica .

Esistono controindicazioni per i potenziali evocati?

Le uniche controindicazioni esistenti sono relative che ha controindicazioni ai potenziali evocati motori (PEV), in quando utilizzando uno stimolo magnetico, non possono essere fatti ai portatori di pacemaker o di qualunque altro stimolatore, e nemmeno in presenza di placche metalliche lungo la colonna. Sono inoltre controindicati anche nei pazienti con storia di epilessia, in quanto esiste il rischio di scatenare una crisi durante l'esame.

Per tutti gli altri potenziali (PEA, PEV, PESS) non vi sono controindicazioni, né rischi o effetti collaterali.


Dove fanno l'esame potenziali evocati?

I potenziali evocati vengono effettuati in Auxologico in molte sedi a Milano, Meda e Verbania. Date le diverse tipologie della prestazione, anche da specialisti differenti: neurofisiologi, oculisti, fisiatri, neurologi.

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