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Incontinenza Urinaria e Riabilitazione

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Pubblicato il 04/04/2024 - Aggiornato il 07/05/2025

L’incontinenza urinaria rappresenta un serio problema per la qualità della vita di coloro che ne sono affetti. Si tratta di una condizione comune, spesso sottotrattata, che colpisce più di cinque milioni di italiani.

Dott. Antonio Robecchi Majnardi

Direttore U.O. Medicina Riabilitativa - Auxologico Mosè Bianchi

Direttore U.O. Medicina Riabilitativa Ambulatoriale Lombardia

Medico Fisiatra

Dott. Salvatore Sorce

Staff U.O. Riabilitazione Neuromotoria - Auxologico Capitanio

L’incontinenza urinaria ha un incremento con l’avanzare dell’età e colpisce in media dal 5 al 15% dei maschi e tra il 14 e il 68% delle femmine. La chiave per un trattamento efficace è determinare con precisione il tipo di incontinenza che affligge il paziente e utilizzare indicatori di qualità della vita riferiti dal paziente per guidare il trattamento graduale.

Si tratta dunque di un approccio “integrato” così come svolto in Auxologico, sia dal punto di vista di una corretta diagnosi del tipo di incontinenza, che da quello terapeutico e riabilitativo

Auxologico propone ai pazienti una presa in carico complessiva e multidisciplinare avvalendosi di specialisti del settore quali:

  • urologi;
  • ginecologi;
  • fisiatri;
  • endocrinologi;
  • neurologi;
  • fisioterapisti;
  • infermieri. 

Una volta inquadrata la problematica specifica della incontinenza il/la paziente è indirizzato verso un percorso personalizzato che può prevedere terapie farmacologiche, percorsi riabilitativi ed anche approcci di tipo chirurgico mini-invasivo.

Per approfondire: Cos'è l'incontinenza urinaria?


Incontinenza Urinaria e Riabilitazione: parlano gli specialisti

Di seguito le risposte del Dott. Antonio Robecchi Majnardi, Direttore della Unità Operativa di Medicina Riabilitativa Ambulatoriale - Lombardia e il Dott. Salvatore Sorce della Unità Operativa di Riabilitazione Neuromotoria di Auxologico Capitanio di Milano.

Come e in quali casi è indicata la riabilitazione nell'incontinenza urinaria?

La riabilitazione nell’incontinenza urinaria e fecale è indicata come trattamento di prima scelta nelle disfunzioni relative al pavimento pelvico. Una volta escluse condizioni attive quali complicanze infettive o di pertinenza del chirurgo (sulle quali eventualmente il medico di medicina generale dovrà guidare il paziente) la riabilitazione rimane il trattamento di prima linea per disturbi quali incontinenza da sforzo urinaria e fecale, ma anche per il trattamento dei sintomi da prolasso degli organi pelvici, condizioni che per esempio sono frequenti nell’epoca post-menopausale e pre/post-parto. In entrambi i sessi il trattamento riabilitativo può essere un valido supporto in caso di stipsi da alterata meccanica pelvica, dolore pelvico cronico e disfunzioni sessuali, eventualmente associato a specifico trattamento farmacologico. Inoltre, al fine di prevenire complicanze come l’incontinenza, la riabilitazione è indicata nella preparazione dell’area pelvica in prossimità di un intervento chirurgico, come nel caso di interventi alla prostata nell’uomo o agli organi pelvici nella donna; il trattamento riabilitativo è anche molto utile dopo le suddette chirurgie.

Che tipo di riabilitazione viene praticata e con quale frequenza?

La riabilitazione utilizza di diverse tecniche a seconda del caso specifico, tra le quali possiamo annoverare esercizi di rinforzo della muscolatura pelvica e sfinterica, esercizi di respirazione e coordinazione muscolare. Altri trattamenti possono avvalersi dell’impiego di sonde a impiego rettale o vaginale che fungono da rilevatori di attivazione muscolare ed elettrostimolatori. Questi ultimi infine possono essere anche esterni. La frequenza del trattamento può variare dalla singola seduta settimanale alle 4-5 sedute settimanali, in base al progetto riabilitativo redatto dal medico inviante che sarà altamente personalizzato in base alla natura e all’intensità del disturbo.

C'è anche una riabilitazione per non fare aggravare il problema?

Esiste anche una riabilitazione adatta a evitare la progressione del disturbo, ovvero, per così dire, di mantenimento. In assenza di specifici disturbi che necessitino di cure maggiormente intensive o semplicemente di diversa natura (es. trattamenti correttivi chirurgici o terapie farmacologiche), un percorso riabilitativo può essere intrapreso per controllare i disturbi nel tempo ed evitarne pertanto un peggioramento. Il pavimento pelvico è costituito da muscoli che, come tutti altri, vanno tenuti allenati!

Sono state introdotte novità riabilitative in questo campo?

La tecnologia è in continua evoluzione e anche in questo ambito non sono mancate le novità. Per fare due esempi possiamo citare l’utilizzo della elettrostimolazione retrograda del nervo di Stroller per ridurre l’iperattività vescicale, oppure le evoluzioni tecnologiche/informatiche che stanno rendendo il trattamento con biofeedback del piano perineale sempre più applicabile ed efficace.

Per approfondire: La riabilitazione perineale del piano pelvico


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