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Sodio e sistema immunitario: esiste un legame?

Pubblicato il 25/05/2020

Dott.ssa Raffaella Cancello

Staff U.O. Nutrizione Clinica - Auxologico Città Studi Icans

I BENEFICI DEL SALE

Il sale da cucina (o cloruro di sodio)  è importante per l'organismo perché aiuta a distribuire bene l'acqua nel corpo, a regolare la pressione e il volume del sangue, aiuta anche il buon funzionamento dei muscoli, la progressione dell'impulso nervoso e il regolare funzionamento del cuore.

EFFETTI NEGATIVI DEL SALE ANCHE SUL SISTEMA IMMUNITARIO

Un consumo eccessivo del sale ha però effetti negativi sulla salute, tra i quali l'ipertensione, che come è noto è alla base delle malattie cardiovascolari ed è per questo che l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) raccomanda di consumare meno di 5 grammi di sale al giorno.

I ricercatori dell'Università di Bonn hanno dimostrato che una dieta ricca di sale è anche dannosa per il sistema immunitario e che in caso di infezione le sequele sono più gravi. Questa scoperta è del tutto inaspettata, dato che molte delle conclusioni di alcuni studi scientifici puntavano fino ad ora nella direzione opposta. Questo ci dimostra come la scienza sia un divenire e che resta ancora molto da comprendere.

Il meccanismo che lega l'eccesso di sale e l'immunità è stato identificato: si tratta di un aumento dei glucocorticoidi, molecole che hanno la funzione di inibire i granulociti (globuli bianchi). I granulociti sono le cellule immunitarie più comuni nel sangue che attaccano i batteri e se non funzionano correttamente le infezioni si manifestano più gravemente.

CONSIGLI UTILI PER RIDURRE IL SALE NEI CIBI

Se si ama la sapidità e si è abituati ad aggiungere sale sodico ai cibi prima di consumarli è consigliato andare per gradi.

Per ridurre il consumo quotidiano di sale è importante innanzitutto assaggiare il piatto prima della salatura ed eventualmente aggiungerne quantità gradualmente inferiori a quelle abituali ricordando che il palato si “abitua” al gusto.

Le papille gustative si adattano rapidamente ai cambiamenti ed entro tre-quattro settimane sarà possibile riconoscere una reale differenza nel gusto del cibo, iniziando a considerare sgradevole il cibo con l'aggiunta di sale.

A tavola è fondamentale evitare di tenere a portata di mano la saliera, fare attenzione ai condimenti (molte salse, come quella di soia dei ristoranti giapponesi, contengono notevoli quantitativi di sale) e limitare il consumo di prodotti trasformati attraverso processi industriali (insaccati, piatti pronti, zuppe disidratate ...) o conservati in contenitori di latta.

La sapidità del cibo si accentua anche con le spezie (come curry, paprika, ecc.), erbe aromatiche (prezzemolo, origano, basilico) e vegetali aromatici (aglio, cipolla ...). Il salato viene anche stimolato dal succo di limone e parzialmente smorzato dalla piperina, la sostanza responsabile della sensazione piccante del pepe e del peperoncino.

Al supermercato è importante ricordare di leggere le tabelle nutrizionali sui prodotti a incarto prima di ogni acquisto: la quantità di sodio (sale) è sempre indicata nella tabella.

In alcune ricette che hanno tra gli ingredienti prosciutto, salsicce, carni essiccate o cibi in scatola è preferibile evitare o ridurre l'uso del sale.

I DIVERSI NOMI DEL SALE

Il sale (cloruro di sodio) è presente in diverse forme e con diversi nomi ma il suo pericoloso effetto è lo stesso (ad es. benzoato di sodio, nitrito di sodio, sorbato di sodio, glutammato monosodico).

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