
Il colon irritabile: quello che devi sapere per vivere meglio
Pubblicato il 07/11/2017 - Aggiornato il 17/02/2023
Queste informazioni non sostituiscono in alcun modo il colloquio con il tuo medico di fiducia.
Colpisce addirittura 1 italiano su 5, in prevalenza donne, e nei casi più gravi può condizionare profondamente la vita quotidiana di chi ne soffre: è il colon irritabile (chiamato anche colite).
Che cos'è il colon irritabile?
Il colon irritabile è un insieme di sintomi dovuto a un’alterazione della motilità e/o della sensibilità viscerale. Se il disturbo è ricorrente, si parla di sindrome.
Quali sono i sintomi?
Il colon irritabile è accompagnato da sintomi ricorrenti, che migliorano dopo l’evacuazione:
- gonfiore addominale;
- meteorismo;
- dolore all’addome: nella sindrome del colon irritabile fa male generalmente la parte inferiore del ventre;
- crampi;
- stipsi o diarrea (o alternanza di entrambi).
Perché si possa parlare di sindrome del colon irritabile però, i sintomi devono presentarsi per almeno tre giorni al mese per circa sei mesi.
Il colon irritabile può causare una variazione della consistenza e della forma delle feci, che dipende dal tempo di permanenza delle feci stesse nel colon. In caso di stitichezza, le feci restano più a lungo nell’ultimo tratto intestinale e si disidratano. Possono così diventare dure, secche e nodose, e in alcuni casi assumere la forma di palline, grandi circa come nocciole. In caso invece di diarrea, le feci sono pastose e composte da frammenti oppure acquose.
È bene ricordare, inoltre, che il colon irritabile non comporta la presenza di sangue nelle feci. Questo sintomo, se ricorrente, richiede accertamenti, e può essere causato da altre patologie, come colite ulcerosa, polipi, diverticolite, emorroidi o tumori.
Intestino infiammato: le differenze
Oltre alla sindrome dell’intestino irritabile, anche altre patologie, come le malattie infiammatorie croniche intestinali (MICI), quali la malattia di Crohn e la colite ulcerosa, possono essere caratterizzate dal colon infiammato.
Anche se in alcuni casi i sintomi, come la comparsa di dolore addominale o diarrea, possono essere sovrapponibili, la sindrome del colon irritabile, a differenza delle MICI, non provoca alterazioni del tessuto intestinale, come ulcere e stenosi (ovvero restringimenti del lume intestinale) e non aumenta il rischio di sviluppare tumori del colon-retto.
Inoltre, la malattia di Crohn può coinvolgere oltre al colon anche il resto dell’intestino, mentre la colite ulcerosa interessa principalmente sia il retto sia il colon, lungo tutta la sua lunghezza o solo in parte.
Quali sono le cause?
Le cause della colite non si conoscono con precisione, anche se si ritiene che lo stress giochi un ruolo importante sullo stato dell'intestino irritabile.
Come si diagnostica?
In presenza dei sintomi dell'intestino irritabile, occorre innanzitutto parlare col proprio medico di base che per una corretta diagnosi potrà prescrivere esami specifici del sangue e delle feci.
È consigliabile che i pazienti che hanno superato i 50 anni si sottopongano a una colonscopia, un esame che attraverso l’introduzione di una sonda consente di esaminare l’intero intestino e prelevarne minuscoli campioni da analizzare.
Qualche trucco per (con)vivere meglio
Poiché le cause della sindrome dell’intestino irritabile non sono ben definite, non c’è una cura che possa dirsi universale. Bisogna piuttosto intervenire sui sintomi, attraverso le abitudini alimentari e gli stili di vita. In alcuni casi, e sempre dietro indicazione dello specialista, si può anche ricorrere a terapie farmacologiche per cercare di “disinfiammare” il colon.
- Fai pace con l'intestino camminando
L’attività fisica, anche moderata, è fondamentale per la buona salute dell’intestino: una camminata di mezz’ora a passo veloce ogni giorno spesso è sufficiente per provare sollievo. - Fai attenzione agli sbalzi termici
Occorre coprirsi adeguatamente: chi soffre di colite è particolarmente sensibile agli sbalzi di temperatura e al freddo. Anche per questo motivo, il colon irritabile si fa sentire di più in autunno. - Assumi farmaci e integratori solo su consiglio medico
Assumere probiotici può aiutare a tenere sotto controllo l’infiammazione: purtroppo al momento non è possibile dire con esattezza quali probiotici siano più indicati per ogni singolo paziente.
La somministrazione di farmaci deve invece avvenire solo dietro prescrizione dello specialista in base al quadro clinico del paziente: dagli spasmolitici, che aiutano a regolare l’attività della muscolatura intestinale, agli antidepressivi, che agiscono sulla componente neurologica della patologia. - Fai attenzione all'alimentazione
L’alimentazione influisce in maniera sostanziale sull'intestino irritabile, ma la dieta va adattata alle esigenze e ai sintomi di ciascuno (ad esempio, coloro che soffrono di stipsi e coloro che patiscono invece episodi diarroici seguiranno diete differenti).
Non esistono, infatti, diete “per disinfiammare il colon” adatte a tutti, perché gli alimenti che peggiorano i sintomi della sindrome dell'intestino irritabile sono diversi da persona a persona. Tra quelli che più spesso causano disturbi rientrano il grano, il latte e i latticini, gli agrumi, i fagioli e i legumi in generale, i cavoli e le bevande gassate.
FODMAP, la dieta contro il colon irritabile
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