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Reflusso gastroesofageo

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 Reflusso gastroesofageo
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A cura di

Dott.ssa Marzia Rossi

Staff Servizio Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva

Che cos’è il reflusso gastro-esofageo?

Il reflusso gastroesofageo, consiste nella risalita di succhi gastrici nell'esofago. I reflussi gastrici, entro certi limiti quantitativi e di frequenza, sono ben tollerati e fisiologici in certe condizioni, ad esempio dopo pasti abbondanti. Quando tuttavia, questa soglia viene superata, l'esofago è irritato e si parla di malattia da reflusso gastro-esofageo.

Questo disturbo interessa circa il 20-30% della popolazione adulta in Europa, ed è più frequente ai cambi di stagione (come viene spiegato qui). Il reflusso gastroesofageo può presentarsi a tutte le età. In particolare, è comune nel neonato, favorito dalla dieta completamente liquida, dalla posizione coricata, dalla valvola che separa l’esofago dallo stomaco ancora immatura, e si risolve quasi sempre spontaneamente con lo svezzamento e la crescita.

Quali sono i sintomi del reflusso gastroesofageo?

I sintomi tipici del reflusso gastroesofageo sono:

  • rigurgiti gastrici;
  • bruciore di stomaco;
  • dolore toracico e/o retrosternale;
  • eruttazioni e difficoltà a digerire;
  • nausea;
  • singhiozzo.

sintomi atipici sono:

  • tosse cronica e secca;
  • raucedine e disfonia;
  • sensazione di nodo alla gola;
  • asma;
  • dispnea;
  • erosioni allo smalto dei denti.

Quali sono le cause del reflusso gastroesofageo?

Il reflusso gastro-esofageo è determinato da diversi fattori: alimentari, anatomici, ormonali e farmacologici. Lo sfintere esofageo inferiore rappresenta una barriera importante tra esofago e stomaco e quando è più debole, il contenuto dello stomaco può risalire nell’esofago, irritandolo.
Questo può avvenire in presenza di ernia iatale, ovvero la parziale risalita dello stomaco dalla cavità addominale in torace, in condizioni che incrementano la pressione intra-addominale:

e in altre condizioni:

  • aumento della produzione gastrica di acido, causato da stress;
  • digestione lenta e/o un eccessivo riempimento dello stomaco;
  • assunzione di alcuni farmaci come gli anti-infiammatori non steroidei (FANS), che possono peggiorare i sintomi da reflusso gastrico.

Il reflusso gastro-esofageo può avere conseguenze anche gravi?

Il passaggio ricorrente degli acidi nell’esofago può comportare un’infiammazione della mucosa dell’esofago (esofagite), con insorgenza di dolore, difficoltà di deglutizione, sanguinamenti, erosioni e ulcere.
A causa del reflusso gastro-esofageo può svilupparsi anche un restringimento dell’esofago (stenosi esofagea), con problemi di transito del cibo, che diventa più difficoltoso.
Inoltre, l'irritazione cronica può talvolta indurre la formazione di cellule precancerose (Esofago di Barrett), che aumentano il rischio di sviluppare il tumore dell’esofago.

La malattia da reflusso gastro-esofageo può anche irritare le vie aeree, per il passaggio nei polmoni di microparticelle del contenuto gastrico, creando broncospasmo, laringite e più raramente un’infiammazione polmonare.

Come si diagnostica il reflusso gastroesofageo?

Per la diagnosi del reflusso gastro-esofageo è sufficiente nella maggior parte dei casi l’esame clinico del medico e la risposta alla terapia.
A conferma o per escludere complicanze, possono essere prescritti alcuni accertamenti diagnostici, come l’esofago-gastro-duodenoscopia, una radiografia del tubo digerente con mezzo di contrasto assunto per bocca, la manometria esofagea (la misurazione della pressione e della motilità dell’esofago) e  la pH impedenzometria esofagea delle 24 ore (un’ accurata misurazione per 24 ore dei reflussi acidi tramite un sondino naso gastrico).


Come si cura il reflusso gastroesofageo?

Il reflusso gastro-esofageo può essere controllato dalla terapia farmacologica:

  • inibitori della pompa protonica (riducono la produzione di acido da parte dello stesso stomaco);
  • antagonisti dei recettori H2;
  • antiacidi;
  • procinetici (farmaci che favoriscono lo svuotamento gastrico).

Al supporto farmacologico è importante associare norme dietetico-comportamentali, per esempio:

  • evitare il fumo di sigaretta;
  • ridurre il consumo di alimenti come alcol, caffeinacioccolata e cibi grassi;
  • evitare bevande gasate e chewing gum;
  • mangiare lentamente e masticare a lungo;
  • coricarsi almeno due ore dopo aver finito di mangiare;
  • prediligere dei parti leggeri;
  • evitare cinture strette e abiti aderenti;
  • rialzare la testata del letto di almeno 10 cm;
  • cercare di ridurre lo stress.

Solo in casi selezionati e dopo un’accurata valutazione il medico potrà considerare un intervento chirurgico.

Il reflusso gastro-esofageo si può prevenire?

Lo stile di vita è sicuramente un elemento fondamentale per contrastare e prevenire il reflusso gastro-esofageo. Un corretto regime dietetico-comportamentale associato ad una regolare attività fisica, rappresentano indiscussi punti di forza per la gestione di questa malattia, sebbene lo stress e il cambiamento delle abitudini legati alla recente pandemia non siano stati d'aiuto.

Ogni caso dovrebbe essere valutato singolarmente per cercare di mettere in atto tutti questi accorgimenti comportamentali e farmacologici contrastando l’insorgenza di eventuali complicanze ed evitando che questo disturbo intacchi la nostra qualità di vita.


LA U.O. DI GASTROENTEROLOGIA ED ENDOSCOPIA DI AUXOLOGICO

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