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Rettocele

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A cura di

Dott. Andrea Galli

Responsabile Centro Chirurgia Coloproctologica - U.O. Chirurgia Generale - Auxologico Capitanio

Responsabile Centro Chirurgia mini invasiva-laparoscopica - U.O. Chirurgia Generale - Auxologico Capitanio

Che cos’è il rettocele?

Il rettocele è lo scivolamento totale o parziale della parete dell’intestino retto dalla sua sede anatomica. Il rettocele anteriore è un disturbo prevalentemente femminile: si verifica quando il setto rettovaginale, cioè il sottile strato di tessuto che separa il retto dalla vagina, si allenta e si forma una sacca estroflessa (ernia) nella parete del retto che invade il canale vaginale.

Nell’uomo il rettocele anteriore è molto più raro, grazie alla posizione della prostata, ma può verificarsi il rettocele posteriore, ovvero il prolasso della parete posteriore del retto.

Il rettocele è classificato a seconda delle dimensioni del prolasso rettale:

  • rettocele di primo grado: quando la protrusione è minore di 2 cm;
  • rettocele di secondo grado: quando la protrusione è compresa tra 2 e 4 cm;
  • rettocele di terzo grado: quando la protrusione è maggiore di 4 cm (in questo caso il retto può fuoriuscire parzialmente dalla vagina).

In molti casi il rettocele è associato al prolasso di altri organi pelvici, come la vescica (cistocele), l’utero (isterocele) o l’intestino tenue (enterocele).


Quali sono i sintomi del rettocele?

I sintomi del rettocele anteriore e posteriore sono diversi a seconda della severità del prolasso. Il rettocele di primo grado è spesso asintomatico e può essere diagnosticato nel corso di una visita ginecologica o proctologica.

In caso di rettocele di secondo o terzo grado il sintomo più frequente è l’ostruita defecazione, cioè la difficoltà di evacuazione, e la sensazione di mancato svuotamento del retto.

Inoltre, in caso di rettocele anteriore nella donna possono manifestarsi:

  • dolore durante i rapporti sessuali;
  • sanguinamento della vagina;
  • sensazione di una massa all’interno della vagina, che può sporgere attraverso l’orifizio vaginale.

Quali sono le cause del rettocele?

Le cause del rettocele solitamente sono l’assottigliamento del setto rettovaginale e l’indebolimento dei muscoli del pavimento pelvico.

Queste condizioni possono presentarsi a causa dell’invecchiamento, di una predisposizione genetica e di altri fattori, come:

  • parto naturale, travaglio prolungato, grandi dimensioni del feto;
  • procedure traumatiche connesse con il parto, come l’uso del forcipe o della ventosa, una lacerazione vaginale o l’episiotomia (la piccola incisione tra vagina e ano che può essere effettuata appena prima dell’espulsione del feto);
  • stitichezza cronica;
  • sollevamento frequente di oggetti pesanti;
  • tosse cronica;
  • obesità;
  • interventi chirurgici ginecologici o rettali, prostatectomia (rimozione totale o parziale della prostata);
  • menopausa.

Come si cura il rettocele?

La terapia del rettocele dipende dalla sintomatologia. Quando i disturbi sono lievi e sopportabili, generalmente sono richiesti controlli periodici e vengono consigliati una dieta ricca di fibre e liquidi e il rafforzamento dei muscoli del pavimento pelvico mediante esercizi di Kegel o con biofeedback, una terapia fisica che aiuta a migliorare la coordinazione dei muscoli perineali.

In alcuni casi può essere utile l’inserimento in vagina di un pessario, un dispositivo a forma di anello che sostiene i tessuti.

L’intervento chirurgico di rettocele può essere necessario se i sintomi sono molto fastidiosi e invalidanti o se il rettocele anteriore è ampio e il prolasso fuoriesce dalla vagina.

L’operazione, che può essere eseguita con diverse modalità (chirurgia a cielo aperto, laparoscopia o con una tecnica minimamente invasiva detta STARR), solitamente consiste nella rimozione del tessuto in eccesso e nel posizionamento di punti di sutura o di una rete per sostenere le strutture pelviche.

La durata della convalescenza dopo l’intervento di rettocele dipende della tecnica utilizzata.

Il rettocele si può prevenire?

Nella maggior parte dei casi il rettocele non è prevenibile, ma alcuni accorgimenti possono ridurne il rischio o evitare il peggioramento del prolasso:

  • praticare regolarmente gli esercizi di Kegel, una ginnastica per la muscolatura del pavimento pelvico, soprattutto dopo il parto;
  • prevenire la stitichezza con un’alimentazione adeguata;
  • evitare quando possibile di sollevare oggetti pesanti;
  • seguire un trattamento adeguato contro la tosse cronica;
  • mantenere il peso forma.

LA CURA DEL RETTOCELE IN AUXOLOGICO

Il Centro di Chirurgia Coloproctologica di Auxologico si occupa delle patologie a carico del colon, della regione retto-anale e del pavimento pelvico, utilizzando metodiche mini invasive, tra le più recenti e innovative, con garanzia di una più precoce ripresa del recupero funzionale e del ritorno alle normali attività da parte del paziente con netta riduzione del dolore e disagio postoperatorio.

La selezione dei pazienti per l’intervento chirurgico e il successivo follow-up avviene tramite la visita specialistica di chirurgia generale, che può essere effettuata in tutte le sedi di Auxologico.

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Articolo realizzato in collaborazione con Clorofilla-Editoria Scientifica.