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Peritonite

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A cura di

Prof. Gianlorenzo Dionigi

Direttore U.O. Chirurgia Generale, Capitanio Auxologico IRCCS

Cos’è la peritonite

La peritonite è un’infiammazione del peritoneo, la sottile membrana sierosa che riveste la cavità addominale e avvolge gli organi interni (stomaco, intestino, fegato, milza). Questa membrana ha un ruolo protettivo e immunitario, oltre a permettere lo scorrimento fluido degli organi tra loro. Quando si infiamma, per esempio a causa di un’infezione o di una lesione, può diventare rapidamente una condizione molto seria che richiede attenzione medica urgente.


I tipi di peritonite

Esistono tre principali tipi di peritonite:

  • Peritonite primaria, che si sviluppa senza una causa evidente all’interno dell’addome (spesso in pazienti con cirrosi epatica o ascite).
  • Peritonite secondaria, più comune, dovuta alla perforazione o rottura di un organo addominale (appendice, stomaco, intestino, colecisti).
  • Peritonite terziaria, forma persistente o recidivante dopo un episodio precedentemente trattato.

Le differenze con l'appendicite


Cause della peritonite

La causa principale della peritonite è la penetrazione di batteri o sostanze irritanti nel peritoneo. Le cause possono includere:

  • Perforazione intestinale da appendicite, diverticolite, ulcera gastrica perforata o tumore;
  • Complicanze post-chirurgiche o dopo manovre diagnostiche (colonscopia, paracentesi, endoscopia);
  • Dialisi peritoneale cronica, se non condotta in condizioni sterili;
  • Infezione estesa da un’altra area dell’addome (per esempio colecistite o pancreatite infetta);
  • Traumi addominali chiusi o aperti.
  • Peritonite spontanea in pazienti con cirrosi e ascite.

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Sintomi della peritonite

La peritonite è una condizione grave che si manifesta con un’infiammazione acuta del peritoneo, il rivestimento interno della cavità addominale. I sintomi possono comparire in modo improvviso e progressivamente intenso, spesso dopo poche ore dall’esordio dell’infiammazione o della perforazione di un organo addominale .

Segni e sintomi principali

  • Dolore addominale intenso e continuo, che può iniziare in una zona localizzata (per esempio, basso ventre a destra in caso di appendicite perforata) e poi diffondersi a tutto l’addome. Il dolore tende ad aggravarsi con ogni movimento o pressione sulla pancia;
  • Addome rigido e teso: la muscolatura addominale reagisce irrigidendosi come “tavola”, segno caratteristico dell’irritazione peritoneale;
  • Febbre alta (spesso superiore a 38 °C) associata a brividi e sudorazione;
  • Nausea e vomito, talvolta ripetuti e accompagnati a un marcato senso di malessere;
  • Perdita dell’appetito, a volte accompagnata da stipsi o blocco intestinale con impossibilità di emettere feci o gas;
  • Tachicardia e respirazione accelerata, dovute allo stato infiammatorio e al dolore intensissimo;
  • Addome gonfio o disteso, per presenza di aria o liquido infetto nella cavità peritoneale;
  • Disidratazione e ridotta produzione di urina, nei casi più gravi;
  • Alterazione della coscienza o confusione, segnale di peggioramento sistemico con possibile inizio di sepsi;
  • Posizione antalgica: il paziente spesso rimane fermo, piegato su se stesso (posizione fetale) per ridurre il dolore .

Quando rivolgersi al pronto soccorso

La peritonite costituisce un'urgenza medica critica che richiede un intervento tempestivo. Rivolgersi immediatamente al Pronto Soccorso o chiamare il 118 in presenza di:

  • Dolore addominale intenso e costante che non migliora;
  • Febbre associata a rigidità o gonfiore dell’addome;
  • Vomito persistente, tachicardia o sensazione di svenimento.

Un intervento medico rapido consente di identificare la causa e trattare tempestivamente l’infezione, prevenendo complicanze gravi come la sepsi o lo shock addominale.

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Peritonite: la diagnosi

La diagnosi di peritonite è innanzitutto clinica, basata sulla visita del medico o del chirurgo addominale che rileva i segni tipici (dolore localizzato, addome rigido). Per confermare la diagnosi e individuarne la causa, il medico può richiedere:


Peritonite: il trattamento

Il trattamento della peritonite dipende dalla causa scatenante:

  • Intervento chirurgico urgente in caso di perforazione, appendicite, o altre lesioni viscerali.
  • Antibiotici ad ampio spettro per controllare l’infezione batterica.
  • Terapia di supporto (fluidi endovenosi, correzione di squilibri elettrolitici, analgesici, eventuale drenaggio di liquidi).

La tempestività del trattamento è determinante per evitare complicazioni come sepsi, shock o insufficienza multiorgano.


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Peritonite: domande frequenti

  • Cos’è il peritoneo? È la membrana che riveste internamente l’addome e protegge i visceri, favorendone il movimento.
     
  • La peritonite è sempre causata da un’infezione? Nella maggior parte dei casi sì, ma può anche essere di origine chimica o traumatica.
     
  • La peritonite è contagiosa? No, non si trasmette da persona a persona.
     
  • Quali persone sono più a rischio? Pazienti con cirrosi epatica, ascite, dialisi peritoneale o interventi chirurgici addominali recenti.
     
  • Come si distingue la peritonite da un semplice mal di pancia? Il dolore della peritonite è molto intenso, diffuso, e peggiora con i movimenti o la palpazione dell’addome.
     
  • È possibile prevenire la peritonite? Sì, curando tempestivamente appendiciti, ulcere e altre infezioni addominali, e mantenendo la sterilità nei trattamenti di dialisi.
     
  • Qual è la differenza tra peritonite primaria e secondaria? La primaria non deriva da una perforazione viscerale, la secondaria sì.
     
  • Come si riconosce una peritonite post-operatoria? Dolore addominale persistente, febbre, aumento dei bianchi dopo un intervento chirugico richiedono valutazione immediata.
     
  • Che ruolo ha la TAC nella diagnosi? Permette di visualizzare aria libera in addome o la perforazione del viscere.
     
  • Quali sono le conseguenze se la peritonite non viene trattata? Può evolvere in sepsi, shock e insufficienza multiorgano, con rischio di morte.
     
  • Serve sempre la chirurgia? Non sempre: nelle forme spontanee o da ascite infetta può bastare la terapia antibiotica mirata.
     
  • Quanto tempo richiede la guarigione? Dipende dalla gravità: da alcuni giorni a settimane con ricovero ospedaliero.
     
  • Chi cura la peritonite? Il trattamento è gestito da un chirurgo generale o da un chirurgo d’urgenza, con il supporto di anestesisti e infettivologi.
     
  • La peritonite può tornare? Sì, nelle forme terziarie o nei pazienti con malattie croniche o dialisi peritoneale.
     
  • Quando chiamare il medico? Subito, in presenza di forte dolore addominale, febbre e addome rigido: la peritonite è un’urgenza da pronto soccorso.

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