Pressione Alta e Montagna, perché misurarla: Video
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Visita Cardiologica con ECG - IpertensionePubblicato il 09/09/2025 - Aggiornato il 02/10/2025
Pressione alta e montagna: il Prof. Gianfranco Parati, direttore scientifico di Auxologico, spiega perché è fondamentale misurarla e quali rischi possono emergere in quota: guarda il video.
Direttore Scientifico
Direttore del Dipartimento di Cardiologia - Auxologico San Luca
Direttore del Laboratorio Sperimentale Ricerche Cardiologiche
Salire in quota può avere effetti importanti sull’apparato cardiovascolare, soprattutto per chi soffre di ipertensione arteriosa. La riduzione dell’ossigeno disponibile in montagna può infatti causare variazioni significative della pressione, con possibili rischi per chi non è adeguatamente controllato.
Nel video, il Prof. Gianfranco Parati, Direttore Scientifico di Auxologico, spiega l’importanza di misurare la pressione arteriosa in alta quota. Un gesto semplice, ma fondamentale per valutare eventuali oscillazioni dei valori e prevenire complicanze.
Specialista in Cardiologia e Specialista in Medicina Interna, già Professore Ordinario, il Prof. Gianfranco Parati è ora Professore Onorario di Medicina Cardiovascolare presso il Dipartimento di Medicina e Chirurgia dell’Università di Milano-Bicocca, dove ha diretto anche la Scuola di Specializzazione in Malattie Cardiovascolari. Il suo approccio multidisciplinare integra medicina interna, cardiologia, medicina dello sonno, medicina spaziale, fisiopatologia cardiovascolare e ricerca traslazionale.
Capire come la pressione si comporta in montagna aiuta non solo chi ha già una diagnosi di ipertensione, ma anche chi vuole praticare attività fisica in sicurezza ad altitudini elevate.
L'iniziativa di misurare la pressione in montagna è nata dal Prof. Parati ed è stata realizzata in collaborazione con la SIIA (Societa' Italiana Ipertensione Arteriosa), il CAI (Club Alpino Italiano - Commissione Medica), la SiMeM (Società Italiana di Medicina di Montagna), con il patrocinio della World Hypertension League e il contributo sia operativo che culturale di Auxologico e dell'Università Milano-Bicocca.