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Gianfranco Parati nuovo direttore scientifico di Auxologico

Pubblicato il 22/05/2018 - Aggiornato il 23/05/2018

Succede al compianto prof. Alberto Zanchetti, scomparso il 24 marzo scorso, alla direzione scientifica di Auxologico il prof. Gianfranco Parati, ordinario di Medicina cardiovascolare alla Università di Milano-Bicocca e direttore della Cardiologia dell’Ospedale San Luca di Milano di Auxologico. 

Molti i meriti scientifici e clinici internazionali di Gianfranco Parati, con oltre 750 pubblicazioni scientifiche all’attivo che, tra l’altro, ha rivestito fino all’anno passato la prestigiosa carica di presidente della Società italiana dell'ipertensione arteriosa

Ma cosa rappresenta per Gianfranco Parati, da molti anni già in Auxologico come clinico e come ricercatore, diventarne ora il direttore scientifico: un importante traguardo o un nuovo inizio? 

«Direi entrambe le cose. Più specificamente», risponde Gianfranco Parati, «per me rappresenta la possibilità di continuare in un ruolo diverso a promuovere la crescita scientifica dell’Istituto Auxologico Italiano presso il quale opero dal 1991.

Il prof. Zanchetti è stato un maestro di scienza e di vita. Ci vorrebbe un volume per descrivere quanto ci ha insegnato. Riassumerei con un principio informativo generale: fare bene tutte le cose. Nulla deve essere approssimativo. E non rinviare mai a domani quello che si può fare oggi. Puntando sempre sulla qualità e l’originalità dei progetti, nel campo della ricerca scientifica.

Mio compito, come direttore scientifico, in continuità con il lavoro già svolto dal prof. Zanchetti, sarà quello di sostenere i ricercatori di Auxologico nello sviluppare progetti di ricerche nel loro settore specifico di interesse, senza però mai dimenticare l’unitarietà e finalizzazione della missione di Auxologico verso una ricerca ed una attività clinica che metta sempre al centro la persona, dal concepimento all’età matura.

Non da ultimo e sempre nel solco della tradizione di Auxologico il mio impegno sarà nel favorire la collaborazione con gli altri IRCCS, con il Ministero della Salute e con le Regioni delle quali gli IRCCS esprimo l’eccellenza nella clinica e nella ricerca».