Perché fare attività fisica fa bene
Pubblicato il 13/07/2021 - Aggiornato il 21/03/2024
Queste informazioni non sostituiscono in alcun modo il colloquio con il tuo medico di fiducia.
Fare sport fa bene alla salute. Ma in che modo l'attività sportiva aiuta a ridurre lo stress, prevenire patologie cardiovascolari, migliorare la vita di un malato cronico e perchè è importante che anche i bambini siano attivi?
- Fare sport fa bene!
- Healthy aging e prevenzione primaria
- Sport e malattie cardiovascolari
- Sport e malattie metaboliche
- Steatosi epatica
- Sport e malattie croniche
- Sport e prevenzione
- Un alleato contro lo stress
- Bambini e attività fisica
- Prehabilitation per chirurgia d'elezione
- Il servizio di Medicina dello Sport di Auxologico
Fare sport fa bene!
L’esercizio fisico ha il vantaggio di portare benefici a diverse condizioni, a patto che sia giusto, infatti un determinato esercizio potrebbe essere molto utile per un certo obiettivo, ma controindicato per un altro (ad esempio correre potrebbe essere una soluzione ideale per chi volesse perdere massa grassa, ma non sarebbe adatto se la stessa persona avesse ad esempio un problema di mal di schiena).
La valutazione del soggetto e la prescrizione personalizzata possono essere la soluzione in questi casi.
Per questo l’esercizio fisico però non viene mai indicato in base alla patologia, bensì viene prescritto in base alle caratteristiche ed esigenze della singola persona.
Healthy aging e prevenzione primaria
Wellness, Healthy Aeging (o Aging) sono termini che vanno molto di moda. Ma cosa si intende veramente? Si tratta di una condizione di benessere, sia fisico che mentale, che ci permetta di stare bene nel presente e nel futuro.
La salute e lo stato di benessere di una persona dipendono sostanzialmente da 3 fattori:
- la genetica;
- l’ambiente;
- lo stile di vita (alimentazione, esercizio fisico, non fumare, saper gestire lo stress, avere un sonno di qualità, non abusare di sostanze, ecc...)
Lo stile di vita rappresenta lo strumento principale grazie al quale la persona stessa può determinare il proprio stato di salute. L’esercizio fisico in particolare ha dimostrato la sua efficacia in tal senso. Tanto maggiore è la capacità di esercizio (lo stato di allenamento aerobico), misurabile con il test cardiopolmonare, tanto migliore è la quantità e la qualità di vita. Migliorare il proprio stato di allenamento aerobico significa quindi anche migliorare la propria età biologica.
Sport e malattie cardiovascolari
Non vi sono dubbi che l’esercizio fisico sia una vera e propria terapia per le patologie cardiovascolari come l’ipertensione arteriosa, la cardiopatia ischemica, l’infarto del miocardio, l’arteriopatia periferica, lo scompenso cardiaco, ecc...
Numerosissime sono le evidenze scientifiche che mostrano come chi svolge regolare attività fisica ha una prognosi cardiovascolare migliore. Questo è dovuto al fatto che l’esercizio è in grado di agire direttamente sui meccanismi da cui dipendono le patologie cardiovascolari, oltre che ridurre altri fattori di rischio (come obesità, stress, dislipidemie...) per queste stesse patologie.
In alcuni casi, ad esempio nelle fasi iniziali dell’ipertensione arteriosa, l’esercizio fisico può far evitare di dover assumere da subito farmaci, in altri casi (in cui i farmaci sono indispensabili) agisce sinergicamente a questi, permettendo anche di ottimizzarne la dose.
Attenzione che l’esercizio fisico può anche essere pericoloso. Esercizi ad alta intensità possono infatti associarsi ad eventi cardiovascolari non desiderabili come picchi pressori, aritmie, eventi ischemici. Esattamente come l’assumere dosi sbagliate di farmaci. Per questo è importante una corretta valutazione del paziente e una definizione del programma di esercizio sicuro ed efficace.
Sport e malattie metaboliche
L'esercizio fisico può cambiare la storia anche delle malattie metaboliche. I benefici dell’esercizio in questo caso non sono semplicemente limitati al fatto “che fa consumare calorie”, ma vanno ben oltre: permette infatti di modulare in senso positivo quei meccanismi responsabili delle patologie metaboliche, oltre che garantire benessere nel presente.
Non va poi dimenticato che “perdere peso” dovrebbe significare perdere massa grassa e mantenere o migliorare la massa muscolare. L’esercizio fisico è in grado di far raggiungere tale obiettivo. Per ottenere i risultati però occorre che l’esercizio sia quello giusto. Purtroppo non sempre basta camminare un po’ di più per perdere peso e/o migliorare il controllo glicemico.
In particolare nei soggetti diabetici l’attività fisica è oggi considerata uno strumento fondamentale in grado di interferire positivamente sui meccanismi alla base della patologia, migliorandone la prognosi e aiutando a prevenire molte delle complicazioni tipiche del diabete.
Steatosi epatica
La steatosi epatica rappresenta una condizione in cui le cellule del fegato sono colme di lipidi (grassi). Questo spesso non è dovuto a una reale patologia del fegato, bensì a un “sovraccarico” metabolico che spesso si associa ad altri fattori di rischio cardiometabolici/oncologici come sovrappeso, dislipidemia, ipertensione arteriosa, ecc. Uno stile di vita corretto rappresenta il solo modo per gestire questa problematica
Sport e malattie croniche
È difficile trovare una condizione clinica che non benefici della regolare esecuzione di attività fisica. Ecco quindi che anche pazienti con altre patologie cronico degenerative (ad es. malattie neurologiche, respiratorie, malattie reumatologiche, malattie osteomuscolari, sindrome delle apnee notturne) possono trovare un netto miglioramento del loro stato di benessere nell’abitudine a svolgere esercizio fisico.
Anche patologie di tipo infettivo oggi vengono considerate tra quelle in cui l’attività fisica ha un ruolo importante.
Ovviamente essere fisicamente attivi non riduce la probabilità di infezione e nemmeno aiuta a “eliminare” il microrganismo responsabile, ma rende l’organismo maggiormente in grado combattere l’infezione, migliorando la prognosi. Varie sono le evidenze scientifiche che mostrano che soggetti fisicamente attivi hanno una prognosi migliore dopo infezione con virus influenzali compreso quello responsabile del Covid-19.
Sport e prevenzione
L’esercizio fisico (specie se associato ad alimentazione corretta e al non fumare) è oggi considerato un vero strumento di terapia in persone survivors di malattia neoplastica, in particolare tumore alla mammella, colon e prostata perchè:
- riduce l’incidenza delle neoplasie o la comparsa delle recidive;
- riduce il rischio cardio-metabolico spesso associato ad alcune terapie farmacologiche per la gestione di patologie neoplastiche;
- riduce il rischio di malattie cardio-metaboliche in genere;
- gestisce l’eventuale peggioramento dello stile di vita spesso associato/conseguente alla malattia;
- migliora il benessere attuale, aiutando a riprendere in mano la propria vita e guardare avanti.
I benefici dell’esercizio fisico sono evidenti sia in soggetti che erano attivi prima della malattia ma anche in coloro che erano sedentari. In qualsiasi momento si inizi a svolgere l'attività fisica è possibile guadagnare benefici significativi.
Un alleato contro lo stress
Stanchezza, disturbi gastrointestinali, cardiopalmo, tensione muscolare, mal di testa, sono tra i sintomi principali di quella condizione di malessere chiamata “stress”, molto spesso associata a momenti di difficoltà personale, di lavoro, di salute ecc.
Il malessere fisico è accompagnato spesso anche da malessere psicologico:
- stato di ansia;
- difficoltà a svolgere le normali attività;
- cambio di relazioni;
- riduzione della performance lavorativa e sociale.
L’individuo cerca di reagire, talvolta trovando risorse che gli permettono di gestire il problema, altre volte senza riuscire a migliorare la situazione, ma peggiorandola. La riduzione dell’attività fisica, l'alimentazione non adeguata e il fumo sono comportamenti spesso assunti in condizioni di stress per cercare di stare meglio, ma che in realtà peggiorano la situazione, spesso anche la sintomatologia.
Cosa fare? Ricordiamo che lo “stress” non è tanto la causa, bensì la conseguenza fisiologica (il sintomo), psicologica (malessere psicologico) e comportamentale (assunzione di stili di vita non salutari, isolamento sociale, ecc) dell'interazione tra un soggetto e una fonte di stress.
In alcuni casi, anche in relazione ad aspetti genetici e di comportamento, condizioni stressanti possono favorire il rischio di andare incontro a vere e proprie patologie (come ad esempio l’ipertensione arteriosa, l’infarto miocardico, aritmie, depressione) o favorire patologie funzionali (ad esempio stanchezza cronica, fibromialgia, colon irritabile, sindrome da stress, ecc).
Da un punto di vista medico occorre considerare il coinvolgimento dei sistemi che controllano l’organismo come quello neurovegetativo, ormonale e immunologico. In particolare il sistema neurovegetativo (autonomo) rappresenta il “pilota automatico” che permette a tutti gli organi di funzionare e che in condizioni di stress è “molto attivo”, contribuendo a determinare i sintomi.
La gestione dello stress è un processo complesso ma possibile. Da un lato è mirato a dare alla persona strumenti e risorse per gestire al meglio l’evento stressante (intervento psicologico) dall’altro a reinstaurare uno stato di benessere fisico (gestire i sintomi ed evitare di aumentare il rischio di patologie). Valutare bene la persona, considerando anche il suo stile di vita e il comportamento, permette di individuare le strategie da attuare. Ciò permette infatti non solo di evitare quei comportamenti che peggiorerebbero la situazione, ma anche di agire positivamente proprio su quei meccanismi responsabili delle conseguenze fisiche negative.
Bambini e attività fisica
Esercizio fisico ed età pediatrica dovrebbero essere un binomio indissolubile, purtroppo però non è sempre così. Le linee guida internazionali dicono che fin dalla nascita il movimento dovrebbe essere parte integrante della vita anche dei più piccoli.
Dai 5 anni un bambino dovrebbe fare attività fisica (in parte anche vigorosa!) per almeno un’ora al giorno per cercare di controbilanciare gli effetti di una sedentarietà sempre più presente. Bambini con problematiche di sovrappeso, ipertensione arteriosa, diabete e altre condizioni cardiovascolari-metaboliche dovrebbero poter svolgere un esercizio fisico adeguato non solo per divertirsi, da soli, con amici o famiglia, ma anche per stare meglio ora e nel futuro, prevenendo alcune patologie cronico degenerative, magari presenti in famiglia.
Prehabilitation per chirurgia d'elezione
Moltissime sono ormai le evidenze scientifiche che mostrano come affrontare un intervento chirurgico con un buono stato di allenamento cardiorespiratorio e una adeguata composizione corporea, rappresenti uno strumento importante per migliorare il successo dell’intervento e riduca le complicanze durante e dopo l’intervento. La chirurgia elettiva al colon, al polmone e la chirurgia bariatrica sono i campi in cui tale concetto è stato meglio verificato.
Interventi basati su programmi di riallenamento fisico, adeguata alimentazione e gestione dello stress anche conseguente alla diagnosi e proposta dell’intervento, sono gli strumenti di quella che oggi viene definita “”. Il problema è riuscire a ottenere miglioramenti significativi in poco tempo, solitamente 4-6 settimane. Occorre quindi intervenire in modo molto strutturato con programmi personalizzati, seguendo passo passo il paziente al fine di ottimizzare sforzi e tempo.
Il servizio di Medicina dello Sport di Auxologico
Il Servizio di Medicina dello Sport e dell'Esercizio Fisico di Auxologico si occupa di:
- utilizzare l’attività fisica e lo sport, accanto a tutti gli altri stili di vita salutari, come strumento di benessere oltre che di prevenzione e terapia di moltissime malattie;
- coadiuvare l’atleta e lo sportivo, sia amatoriale che professionista, nella pratica dell’attività fisica.