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Tumore alla prostata

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 Tumore alla prostata
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A cura di

Dott. Andrea Cestari

Direttore U.O. Urologia e Andrologia - Auxologico Capitanio

Direttore Centro Urotecnologie

Direttore Centro Incontinenza Femminile

COME DIAGNOSTICARLO E CURARLO PRECOCEMENTE

Con 44.000 casi all’anno soltanto in Italia, il tumore della prostata è il tumore più frequente nell’uomo: un uomo su 15, dopo i 40 anni sviluppa questo tipo di tumore.
Se trattato correttamente però, dal tumore alla prostata si può guarire: sotto questo aspetto è fondamentale la diagnosi precoce.

QUALI SONO I FATTORI DI RISCHIO DEL TUMORE ALLA PROSTATA?

Come per la maggior parte delle tipologie di tumore, il fumo, l’alcool, uno stile di vita sedentario e un eccessivo consumo di grassi sono fattori che possono favorire l’insorgere della patologia.

Anche la componente genetica ha un ruolo importante: il tumore della prostata ha infatti una componente familiare legata all’ereditarietà.  I geni coinvolti possono presentare mutazioni che possono predisporre a tumori in età più giovanile e a biologia più aggressiva. Le mutazioni per le quali, ad esempio, Angelina Jolie si è sottoposta al tanto discusso intervento preventivo per rimuovere il seno e le ovaie, le stesse che nel sesso maschile danno una predisposizione a sviluppare un tumore della prostata.

La correlazione tra queste mutazioni genetiche con il tumore della prostata non è ancora così marcata da giustificare interventi di prostatectomia preventiva, ma lo è abbastanza per iniziare a fare screening e check-up precoce dei soggetti interessati già a 40 anni.


QUALI SONO I SINTOMI DEL TUMORE ALLA PROSTATA?

Il tipo di tumore della prostata più frequente è l’adenocarcinoma prostatico che sorge a livello della zona periferica della prostata: si tratta di un tumore che nella sua fase iniziale è pressoché asintomatico e che quando presenta i primi sintomi è già in fase avanzata.

Spesso viene diagnosticato o durante programmi di screening o durante la visita del paziente con disturbi legati a ipertrofia prostatica (perlopiù anziani) anche se non c’è associazione tra prostata ingrandita e tumore. Proprio per la totale asintomaticità nelle fasi iniziali, è fondamentale uno screening che porti ad una diagnosi precoce della malattia.

SUPER PSA, RM FUSION E BIOPSIE PER UNA DIAGNOSI ACCURATA E PRECISA

La diagnostica del tumore della prostata storicamente si basava unicamente sulla misurazione dell’antigene prostatico specifico o PSA, un enzima che viene prodotto dalla prostata, attraverso una semplice analisi del sangue: se questo enzima è presente nel sangue in quantità elevata, emerge il sospetto che sia presente un tumore prostatico: non esiste infatti un valore soglia definito, come per la glicemia nel diabete.

Se in passato l’esame consigliato era direttamente la biopsia, oggi esistono tecniche avanzate in grado di determinare se esistono effettivamente rischi che rendono indispensabile l’esecuzione della biopsia: il “super-PSA,” un esame del sangue che misura PSA e sottotipi di PSA, che combinati in una formula forniscono l’indice di salute prostatico o PHI.

Se dal super PSA risultano valori sospetti, si effettua una risonanza magnetica. In Auxologico è disponibile una RM 3Tesla, che garantisce una precisione ancora maggiore. Attraverso la tecnica fusion è inoltre possibile evidenziare aree sospette della prostata su cui eseguire biopsie mirate. Fusion è una particolare tecnica che consente di sovrapporre le immagini ricavate dalla risonanza con l’immagine ecografica normalmente usata per fare biopsie prostatiche. In questo modo da un lato vengono individuate con precisione le aree sospette in senso oncologico grazie all’RM, riducendo così il rischio di biopsie superflue, dall’altro, grazie alla tecnica fusion, si ha un numero di falsi negativi molto più basso rispetto alle tecniche di biopsia tradizionale.


AUXOLOGICO PER IL TUMORE ALLA PROSTATA

Perché l'Unità Operativa di Urologia di Auxologico offre un programma per il trattamento del tumore della prostata tra i più avanzati, dalla diagnosi più accurata, alla preparazione all’intervento, alle tecniche chirurgiche più innovative. E poi un attento follow up con rieducazione e riabilitazione.
Le peculiarità della chirurgia di Auxologico sono state oggetto di numerose presentazioni a congressi e pubblicazioni scientifiche, ricevendo riscontri eccellenti da parte della comunità scientifica.
L'attività chirurgica viene svolta presso Auxologico Capitanio a Milano.