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Colpo di calore, cosa fare

Pubblicato il 01/08/2018 - Aggiornato il 26/07/2023

Queste informazioni non sostituiscono in alcun modo il colloquio con il tuo medico di fiducia.

Con il caldo elevato, una delle insidie sempre in agguato è quella del colpo di calore: il Dott. Roberto Brambilla, Responsabile del Centro Sincopi di Auxologico, ci spiega come riconoscerlo, prevenirlo e come intervenire quando si presenta.

Dott. Roberto Brambilla

Direttore U.O. Cardiologia Acuti - Auxologico San Luca

Cosa si intende per colpo di calore

ll colpo di calore, anche chiamato “ipertermia”, è una condizione patologica dell’organismo che si verifica in seguito all’esposizione prolungata a particolari condizioni climatiche tipiche dei mesi caldi dell’anno, che sono: 

  • alta temperatura dell’aria, la quale innalza la temperatura del soggetto;
  • alta umidità, che impedendo la corretta sudorazione impedisce l’abbassamento della temperatura corporea (l’organismo cioè assorbe più calore di quanto riesce a cederne all’esterno con la sudorazione).

Che differenza c'è tra colpo di sole e colpo di calore?

Il colpo di calore viene spesso confuso con il colpo di sole, ma si tratta di due condizioni differenti benché possano avere sintomi sovrapponibili. Il colpo di sole, o insolazione, è causato dall’esposizione diretta e prolungata del corpo, e soprattutto della testa, ai raggi del sole. Il colpo di calore può manifestarsi invece anche in assenza di esposizione diretta ai raggi solari.

Anche il colpo di sole provoca il rapido innalzamento della temperatura corporea, a cui si possono aggiungere eritemi e ustioni cutanee, arrossamento degli occhi e lacrimazione, e disturbi anche gravi legati alla congestione dei vasi sanguigni cerebrali per effetto delle radiazioni solari.

Da cosa è provocato - Cause

Le condizioni che possono causare il colpo di calore sono:

  • temperatura elevata;
  • alto tasso di umidità;
  • scarsa aerazione.

La causa principale del disturbo è quindi la combinazione di caldo e umidità

Questi  fattori possono determinare il colpo di calore, specie nei soggetti a rischio (bambini, anziani, soggetti disidratati, cardiopatici, persone sottoposte a sforzi fisici intensi).

Colpo di calore - Sintomi

I sintomi che caratterizzano un colpo di calore sono diversi e possono manifestarsi con maggiore o minore intensità:

  • nausea; 
  • mal di testa;
  • aumento della temperatura corporea;
  • crampi;
  • sincopi (svenimenti);
  • nei casi più gravi, disturbi della coscienza.

Inoltre se l'esposizione ai raggi solari è diretta, come già accennato si può manifestare anche il colpo di sole con possibili ustioni di primo o  secondo grado.

Quanto dura

È impossibile dare una risposta univoca a questa domanda, dal momento che la durata dei sintomi dipende dalla gravità del colpo di calore e da molti altri fattori, come età e stato di salute generale del paziente.

Una lieve ipertermia può essere grave e duratura in un anziano diabetico/cardiopatico o in un neonato, così come una più grave può avere prognosi migliore se il soggetto è giovane e in perfetta salute.

Ad ogni modo, generalmente i tempi di recupero da un colpo di calore sono di 24/48 ore con remissione completa e assenza di danni gravi.

Cosa fare

  • Portare il soggetto colpito in un ambiente ombreggiato e areato è la prima mossa;
  • Se manifesta segni di mancamento, è necessario porlo a terra sdraiato con le gambe più sollevate rispetto al corpo e somministrare liquidi non troppo freddi a piccoli sorsi;
  • Se non migliora nell'arco di 30 minuti, o in presenza di disturbi della coscienza, è necessario recarsi al più vicino Pronto Soccorso.

Cosa non fare

  • Non somministrare alcool (vino, birra…) o caffeina, per combattere la disidratazione: il loro effetto diuretico andrebbe solo a peggiorare la situazione;
  • evitare massaggi o frizioni con alcool, sempre per via della disidratazione che inducono;
  • evitare raffreddamenti troppo bruschi;
  • anche in presenza di un aumento della temperatura corporea causato dal colpo di calore, non somministrare farmaci antipiretici, come ibuprofene, paracetamolo o acido acetilsalicilico senza l’indicazione di un medico. Questi farmaci, infatti, non sono d’aiuto
    per la febbre causata da ipertermia, ma possono danneggiare reni e fegato.
  • Son somministrare farmaci antipiretici, per esempio aspirina o tachipirina (paracetamolo), a meno che non sia un medico a farlo.

Se il soggetto è a rischio (bambini, anziani, persone disidratate, cardiopatici) o ha perso i sensi, non perdere tempo e chiamare immediatamente il numero unico per le emergenze per ricevere soccorso medico. Non sottovalutare un colpo di calore!

Come prevenirlo

Per evitare i colpi di calore devono essere messi in atto alcuni provvedimenti:

  • evitare di uscire e/o praticare attività fisica o sportiva nelle ore più calde;
  • non esporsi mai al sole negli orari più a rischio (dalle 11 alle 16);
  • aumentare la ventilazione dell'ambiente, eventualmente utilizzando un ventilatore, è possibile utilizzare anche il condizionatore, avendo cura di tenere una temperatura ambientale di 23-24° e cercando di non passare continuamente da ambienti più caldi ad altri più freschi o viceversa - è importante utilizzare la funzione deumidificazione;
  • indossare indumenti leggeri (preferibilmente di lino o cotone), che permettano una maggiore traspirazione;
  • preferire colori chiari dei vestiti che respingono i raggi solari;
  • esporsi con prudenza al sole diretto, l'esposizione deve avvenire in maniera graduale;
  • non dimenticare di utilizzare sempre creme solari ad alta protezione: un'esposizione non protetta può causare eritemi solari o ustioni, e creare danni irreversibili alla pelle;
  • bagnare spesso la testa e rinfrescare tutto il corpo con una doccia o con un bagno;
  • aumentare l'apporto idrico per reintegrare i liquidi persi tramite la sudorazione: in caso di caldo intenso possono essere utili anche le bevande che contengono sali minerali;
  • privilegiare una dieta ricca di frutta e verdura.

Colpo di calore nei bambini: che cosa fare

I bambini sotto i due anni sono particolarmente esposti ai rischi di un colpo di calore, così come a un colpo di freddo, perché il loro organismo non ha ancora la capacità di mantenere costante la temperatura corporea in condizioni estreme.

È molto importante, quindi, fare il possibile per proteggerli dalle alte temperature, dall’umidita eccessiva dell’aria e dalla scarsa ventilazione, cercando di tenerli in luoghi freschi e arieggiati, vestiti con abiti leggeri e traspiranti ed evitando l’esposizione diretta e prolungata ai raggi solari nelle ore più calde della giornata.

Il colpo di calore nei bambini piccoli si manifesta con:

  • aumento progressivo della temperatura, che può salire oltre i 40° C;
  • nausea e vomito;
  • pelle e mucose calde e secche o sudorazione abbondante;
  • respiro affannoso;
  • irrequietezza, irritabilità;
  • debolezza e crampi muscolari;
  • crisi convulsive, svenimenti.

Se si riconoscono i sintomi è necessario intervenire prontamente, trasferendo il bambino in un luogo fresco e ventilato, al riparo dai raggi del sole. Il bambino va tenuto sdraiato con le gambe sollevate, e nel frattempo occorre raffreddare la sua temperatura corporea, avvolgendolo in un telo bagnato con acqua fredda o facendo impacchi di acqua fredda su tutto il corpo. Se è cosciente bisogna cercare di fargli bere acqua fresca a piccoli sorsi.

Se non vi sono miglioramenti, oppure se il bambino ha convulsioni, perdita di coscienza o stato confusionale, chiamare in soccorso il 112.
I tempi di ripresa da un colpo di calore dipendono da più fattori, tra cui la gravità dell’ipertermia e le condizioni di salute del bambino.


Il Centro Svenimento e Cadute di Auxologico

Inserito all'interno dell'unità Operativa di Cardiologia, il Centro Svenimenti e Cadute dispone delle migliori tecnologie e dei più avanzati protocolli per la diagnosi, il trattamento e la prevenzione degli eventi sincopali e delle patologie correlate, e può beneficiare della presenza di strutture specialistiche dell'Ospedale San Luca come il Laboratorio di Cateterismo e l'Unità di Terapia Intensiva Coronarica. 

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