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Visita Medicina Interna Esercizio Fisico PrimarialePubblicato il 20/05/2025 - Aggiornato il 27/05/2025
La Prof.ssa Daniela Lucini è stata rinominata Direttore della Scuola di Specializzazione in Medicina dello Sport e dell’Esercizio Fisico dell’Università degli Studi di Milano, la cui sede si trova in Auxologico. La Prof.ssa Lia Crotti è Direttore della Scuola di Specializzazione in Medicina dello Sport e dell’Esercizio Fisico dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca. Entrambe dirigono due importanti unità operative di Auxologico e in questa intervista spiegano qual è il ruolo dei futuri medici dello sport e dell’esercizio fisico.
- Medico dello Sport: nasce una nuova specializzazione
- I pazienti: atleti e “persone comuni”
- L’esercizio fisico come cura
- Lo screening delle malattie genetiche
- Esercizio fisico: il ruolo della ricerca
- Medicina dello sport ed esercizio fisico: gli specializzandi al centro
- Il servizio di Medicina dello Sport di Auxologico
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Medico dello Sport: nasce una nuova specializzazione
«La Scuola di Specialità in Medicina dello Sport nasce a Milano nel 1957: la prima nel mondo nasce proprio a Milano - racconta la Prof.ssa Daniela Lucini, Responsabile Servizio di Medicina dello Sport ed Esercizio Fisico e Direttore del Laboratorio sperimentale di ricerche di Medicina dell'Esercizio Fisico. L’ Italia è più avanti rispetto ad altri paesi a proposito della legislazione a protezione della salute degli atleti. Alcuni anni dopo l’offerta è stata ampliata e integrata anche dalla disciplina dell’esercizio fisico come strumento di benessere e prevenzione per tutti. Negli anni ho osservato in prima persona la sua evoluzione e dopo una prima direzione di sei anni sono tornata in carica come Direttore».
I pazienti: atleti e “persone comuni”
«I compiti del Medico dello Sport e dell’Esercizio Fisico sono molteplici - spiega la Prof.ssa Lia Crotti, Direttore dell’Unità Operativa di Riabilitazione Cardiologica e del Centro Cardiomiopatie di Auxologico San Luca e vice-direttore del Centro per la Diagnosi e la Cura delle Patologie Aritmiche di Natura Genetica. Formiamo le figure mediche che andranno a seguire gli atleti da ogni punto di vista: gestire infortuni, affiancare gli allenamenti, impostare i tempi di ritorno alle gare in caso di problematiche cliniche. In questo caso i “pazienti” sono gli atleti che gareggiano per lo più a livelli semi-professionale o professionale, fino agli atleti Olimpici.
Un altro compito estremamente importante è fare prescrizione di esercizio: pazienti di diverse età e con diversi bisogni o patologie vengono guidati nel seguire l’attività fisica più adatta. L’esercizio fisico infatti fa bene, ma deve essere svolto per quantità e impegno in maniera commisurata rispetto alle condizioni cliniche della persona».
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L’esercizio fisico come cura
«Spesso si dice che l’esercizio fisico sia come un farmaco - continua la Prof.ssa Lucini. Per essere prescritto, quindi, esattamente come per un farmaco, va innanzitutto definito quale è l’obiettivo clinico che si vuole ottenere e di conseguenza quale è la modalità di esercizio adatta (quale “farmaco” usare). Endurance aerobico, esercizio di forza o esercizio di flessibilità, per esempio. Qual è l’intensità, cioè la fatica (quale dosaggio di farmaco), quale è la durata e frequenza (per quanto tempo utilizzare il farmaco). L’esercizio fisico utile per perdere massa grassa, per esempio, sarà diverso da quello che serve per prevenire il mal di schiena o prevenire malattie oncologiche».
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Lo screening delle malattie genetiche
«Altro compito importante a cui dobbiamo preparare i medici dello sport è quello di eseguire una serie di esami di screening, tra cui l'ECG basale e la prova da sforzo, per dare o negare l'idoneità agonistica. Questo fa sì che i medici dello sport possano essere i primi medici ad individuare precocemente i segni di patologie cardiache che possono mettere a rischio di arresto cardiaco gli atleti - continua la Prof.ssa Crotti. Si tratta di una responsabilità importante. Molti dei giovani che arrivano negli ambulatori di Auxologico con un sospetto di cardiomiopatia o canalopatia vengono inviati proprio dai medici dello sport, che stanno ricevendo una formazione sempre più approfondita in questo campo e quindi spesso sono i primi a identificare condizioni genetiche familiari che mettono a rischio di morte cardiaca improvvisa. L'Italia in questo è sicuramente all'avanguardia.
Faccio un altro esempio pratico. La cardiomiopatia ipertrofica: pur essendo la più comune in Italia non rappresenta la prima causa di morte negli atleti grazie ai programmi di screening che intercettano gli ECG anomali e permettono ai medici dello sport di identificare i giovani affetti. Negli Stati Uniti, dove invece i sistemi di screening non sono altrettanto approfonditi, questa rappresenta la prima causa di morte improvvisa negli atleti».
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Esercizio fisico: il ruolo della ricerca
«La mia esperienza nasce con la medicina interna e ho dedicato il mio dottorato di ricerca al sistema nervoso autonomo - racconta la Prof.ssa Lucini. Tra Italia e Stati Uniti ho studiato il legame tra il sistema nervoso autonomo e l’uso dell’esercizio fisico nella riabilitazione dei pazienti con trapianto di organi. Mi sono resa conto che per avvicinare le persone a questa medicina moderna era importante non solo conoscere l’esercizio da prescrivere ma anche trovare il modo di motivare le persone ad attenersi alle prescrizioni. Per questo ho scelto di specializzarmi anche in psicologia clinica.
Oggi svolgo la mia attività in Auxologico e in Università Statale di Milano; sono stata Presidente del Coordinamento nazionale dei Direttori di Scuola di Specializzazione in Medicina dello Sport ed Esercizio Fisico, e la Federazione Medico Sportivo Italiana mi ha nominata socio benemerito. Al servizio del Ministero della Salute ho fatto parte del Tavolo di lavoro per la stesura delle Linee di Indirizzo sull’attività fisica, recentemente pubblicate.
Ci si aspetterebbe che il medico dello sport e dell’esercizio fisico faccia solo certificati di idoneità ma non è così. L’importanza degli stili di vita sani ci incarica della responsabilità di prescrivere i programmi giusti per favorire il benessere nel presente, e per prevenire e migliorare la prognosi di molte patologie croniche nel futuro».
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Medicina dello sport ed esercizio fisico: gli specializzandi al centro
«La Scuola di Specializzazione in Medicina dello Sport e dell’Esercizio Fisico è un contesto dinamico dove spesso gli studenti specializzandi sono in prima persona degli atleti che affiancano alla passione per la medicina la passione per una disciplina agonistica. Accanto all’attività in ospedale, nei reparti di cardiologia, ortopedia, pronto soccorso, svolgono diverse collaborazioni con le società sportive, per modellare la loro professionalità. Personalmente mi sono messa in ascolto dei loro bisogni e delle aspettative e insieme lavoriamo con l’obiettivo di arrivare con tutti i requisiti necessari alla conclusione del percorso di specializzazione» conclude la Prof.ssa Crotti.
«Il valore più importante che voglio trasmettere agli studenti è quello di comprendere quale tipo di paziente hanno davanti. Sottolineo sempre che devono costruire la capacità di mettere a disposizione le prescrizioni giuste sia che il paziente sia un atleta oppure no» chiude la Prof.ssa Lucini.
Il servizio di Medicina dello Sport di Auxologico
Il Servizio di Medicina dello Sport e dell'Esercizio Fisico di Auxologico si occupa di:
- utilizzare l’attività fisica e lo sport, accanto a tutti gli altri stili di vita salutari, come strumento di benessere oltre che di prevenzione e terapia di moltissime malattie;
- coadiuvare l’atleta e lo sportivo, sia amatoriale che professionista, nella pratica dell’attività fisica.
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