Un nuovo studio internazionale, pubblicato sulla rivista scientifica Circulation, apre a un modo più personalizzato di gestire la pressione arteriosa negli anziani.
L’analisi – condotta su oltre 11.900 adulti over 65 e firmata anche dal Prof. Gianfranco Parati, Direttore Scientifico di Auxologico, Direttore del Dipartimento di Cardiologia di Auxologico San Luca, Professore Onorario di Medicina Cardiovascolare presso l’Università di Milano-Bicocca e Presidente della Lega Mondiale contro l'Ipertensione – suggerisce che le decisioni terapeutiche non dovrebbero basarsi solo sui valori di pressione, ma anche sulle condizioni del cuore.
Uno studio su larga scala
La ricerca si inserisce nel contesto del grande ASPREE Trial, che ha seguito migliaia di anziani in buona salute per valutare i fattori che influenzano il rischio cardiovascolare.
In questa nuova analisi, i ricercatori hanno introdotto un elemento in più: la misura dello stress cardiaco, ottenuta attraverso il valore di NT-proBNP, una sostanza prodotta dal cuore quando le sue pareti sono sottoposte a maggiore sforzo.
L’obiettivo era capire se questo parametro potesse aiutare a identificare soggetti a rischio anche quando la pressione arteriosa sembrava controllata.
Cosa emerge dallo studio
I risultati mostrano che non tutti gli anziani reagiscono nello stesso modo ai livelli di pressione arteriosa:
- chi presenta stress cardiaco elevato tende ad avere un rischio cardiovascolare maggiore, anche con valori pressori solo moderatamente alti;
- chi non mostra segni di stress cardiaco, invece, ha un rischio più basso quando la pressione sistolica resta tra 130 e 139 mmHg, ma il vantaggio si perde se la pressione scende troppo.
In altre parole, la condizione del cuore influenza la relazione tra pressione e rischio, suggerendo che non esiste un unico valore “ottimale” valido per tutti.
Il contributo del Prof. Gianfranco Parati
Tra i firmatari dello studio figura il Prof. Gianfranco Parati, Direttore Scientifico di Auxologico e Professore Onorarario di Medicina Cardiovascolare all’Università di Milano-Bicocca.
La sua partecipazione conferma il ruolo di Auxologico nella ricerca internazionale sull’ipertensione e sulla prevenzione delle malattie cardiovascolari, ambiti nei quali l’Istituto è considerato un centro di eccellenza riconosciuto a livello europeo.
Implicazioni cliniche
I risultati dello studio non modificano le attuali linee guida, ma evidenziano l’importanza di valutare la salute cardiaca complessiva – e non solo i numeri della pressione – nella gestione dell’anziano.
Integrare biomarcatori come NT-proBNP nelle valutazioni cliniche potrebbe, in futuro, rendere più precisa la definizione dei target pressori individuali, migliorando la prevenzione di:
Limiti e prospettive
Essendo un’analisi statistica su dati già raccolti, i risultati vanno interpretati con prudenza: sarà necessario confermare queste osservazioni in studi prospettici dedicati.
Tuttavia, l’evidenza apre la strada a una medicina sempre più personalizzata e fondata su indicatori biologici reali della salute del cuore.
Fonte
Circulation, 22 ottobre 2025
“Heart Stress and Blood Pressure Management in Older Adults: Post Hoc Analysis of the ASPREE Trial”
DOI: 10.1161/CIRCULATIONAHA.125.076263
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