Angioplastica Coronarica
Pubblicato il 16/05/2017 - Aggiornato il 16/07/2024
Queste informazioni non sostituiscono in alcun modo il colloquio con il tuo medico di fiducia.
CHE COS’È L’ANGIOPLASTICA CORONARICA?
L’angioplastica coronarica, o PTCA (angioplastica coronarica transluminale percutanea), è una procedura usata per allargare le arterie coronarie parzialmente o totalmente ostruite.
La dilatazione dell’arteria viene effettuata con un intervento mininvasivo che consiste nell’inserimento, sotto la guida dei raggi X, di un catetere a palloncino che viene gonfiato all’interno del vaso sanguigno ristretto.
Spesso, nel corso di questa procedura vengono impiantati uno o più stent, protesi di metallo a forma di tubicino, che permettono al sangue di fluire più liberamente. In questo caso, viene chiamata intervento coronarico percutaneo.
PER QUALI PATOLOGIE È INDICATA?
L’angioplastica è indicata in caso di aterosclerosi, per liberare le arterie coronariche dalle placche aterosclerotiche che le ostruiscono o ne causano il restringimento.
Viene praticata come trattamento per l’angina pectoris, la condizione di dolore intenso al petto causata dalla malattia coronarica, quando i farmaci non hanno dato i risultati risolutivi.
Può essere effettuata d’urgenza in caso di infarto del miocardio, per ripristinare rapidamente il flusso sanguigno lungo un’arteria bloccata ed evitare ulteriori danni al cuore.
NORME DI PREPARAZIONE
L’angioplastica coronarica si effettua a digiuno da almeno 6-8 ore.
Il medico curante decide caso per caso se proseguire o sospendere per qualche giorno prima dell’esame eventuali terapie farmacologiche in corso.
COME SI ESEGUE L'ANGIOPLASTICA CORONARICA?
L’angioplastica coronarica viene eseguita generalmente in anestesia locale e può durare da 30 minuti a qualche ora. Si svolge in una sala operatoria dotata di apparecchi a raggi X (sala di cateterismo) che permettono al medico di monitorare la procedura su uno schermo.
Dopo aver somministrato l’anestetico locale, il chirurgo inserisce in un’arteria (generalmente del braccio, dell’inguine o del polso) un tubicino guida attraverso il quale viene inserito il catetere, che viene guidato fino nei pressi dell’ostruzione: qui viene rilasciato il liquido di contrasto, che permette di visualizzarne l’esatta posizione e l’entità. Il palloncino viene quindi gonfiato e sgonfiato ripetutamente per allargare l’arteria e per posizionare lo stent, se previsto.
Prima di sfilare il catetere e il tubicino guida, si controlla a video se il flusso sanguigno scorre regolarmente attraverso l’arteria.
È DOLOROSA?
L’angioplastica coronarica non è dolorosa. Si può avvertire un leggero dolore al petto durante le fasi in cui il palloncino è gonfiato. Mentre il catetere si muove lungo l’arteria non si avverte dolore, ma potrebbero verificarsi delle aritmie cardiache.
CONTROINDICAZIONI E RISCHI ALL'INTERVENTO
L’angioplastica coronarica non è indicata in caso di aterosclerosi diffusa e grave e quando l’occlusione interessa vasi molto piccoli. Inoltre, altre condizioni mediche, come l’insufficienza renale grave o l’insufficienza cardiaca, rendono l’intervento non raccomandabile.
In questi casi, il cardiologo può optare per il bypass coronarico, effettuato innestando porzioni di vasi sanguigni sani per superare il blocco di un’arteria.
Anche se l’angioplastica coronarica è poco invasiva, come tutte le procedure chirurgiche comporta il rischio di complicazioni, che possono verificarsi nel corso del trattamento o successivamente. Le complicazioni più comuni sono emorragie o lividi nel punto in cui è stato inserito il catetere.
Più raramente possono verificarsi danni all’arteria, emorragie, reazioni allergiche al liquido di contrasto utilizzato durante la procedura, formazione di coaguli di sangue dovuti allo stent, distacco di placche aterosclerotiche dall’arteria, ictus, infarto.
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IL POST INTERVENTO
L’angioplastica coronarica prevede generalmente il ricovero per una notte per tenere il paziente sotto controllo e vengono prescritti farmaci per impedire la formazione di trombi.
Per evitare che si riapra la ferita è bene evitare di bagnare la zona dell’incisione per circa una settimana ed evitare le attività fisiche pesanti per qualche giorno.
L’angioplastica coronarica migliora il flusso di sangue al cuore e, di conseguenza, i sintomi dell’angina pectoris, ma non cura la malattia coronarica. Dopo l’intervento è importante seguire uno stile di vita sano e assumere i farmaci prescritti dal medico.
ANGIOPLASTICA CORONARICA IN AUXOLOGICO
L’angioplastica coronarica viene effettuata presso l’Unità di Terapia Intensiva Coronarica (UTIC) dell’Ospedale San Luca, dotata di uno staff medico e infermieristico dedicato e altamente specializzato e delle migliori tecnologie.
INFORMAZIONI
Per informazioni: 02 61911 2660 - 02 61911 2127
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