Negli ultimi anni sono state pubblicate numerose linee guida internazionali sull’ipertensione, con il rischio di generare in parte confusione tra i medici in prima linea, in particolare i medici di medicina generale. Pur con alcune differenze legate a contesti culturali, geografici o organizzativi, il messaggio di fondo resta chiaro: le linee guida sono sostanzialmente univoche nel loro obiettivo finale: la riduzione del rischio di malattie cardiovascolari attraverso una più precoce e più accurata diagnosi di ipertensione e un suo migliore controllo.
Ipertensione arteriosa: cos'è?
La nuova review internazionale
Una review appena pubblicata sull’European Journal of Preventive Cardiology, firmata da Eugene Yang – Cardiologo presso la University of Washington School of Medicine (Seattle, USA) –, Dagnovar Aristizabal – Direttore Scientifico e Responsabile di Cardiologia del SICOR Clinical and Research Center (Medellín, Colombia) – e Gianfranco Parati – Direttore Scientifico di Auxologico, Direttore del Dipartimento di Cardiologia di Auxologico San Luca, Professore Onorario di Medicina Cardiovascolare presso l’Università di Milano-Bicocca e Presidente della Lega Mondiale contro l'Ipertensione – ha messo a confronto le più recenti linee guida statunitensi (AHA/ACC 2025) e quelle europee (ESC 2024 ed ESH 2023) sull’ipertensione.
L’analisi parte da un dato chiave: l’ipertensione è ancora la principale causa globale di morbilità e mortalità cardiovascolare, ma meno di un quarto degli adulti raggiunge un controllo pressorio adeguato. Per questo motivo, al di là delle dispute accademiche, la review punta a fornire indicazioni pratiche per i clinici, valorizzando le ampie aree di concordanza tra le raccomandazioni.
Concordanze tra le linee guida
- Misurazione accurata della pressione, anche con monitoraggio domiciliare o ambulatoriale;
- Obiettivi terapeutici più stringenti rispetto al passato, personalizzati in base ad età, comorbidità e fragilità;
- Approccio farmacologico stepwise, con preferenza per combinazioni precostituite (ACE-inibitori/ARB + calcio-antagonisti e/o diuretici tiazidici);
- Gestione dell’ipertensione resistente con verifica dell’aderenza, ricerca di cause secondarie e, in casi selezionati, denervazione renale;
- Centralità della personalizzazione: nei pazienti anziani e fragili l’equilibrio tra efficacia e sicurezza resta prioritario.
Differenze principali
- Soglie diagnostiche: negli Stati Uniti l’ipertensione di stadio 1 parte da 130/80 mmHg, in Europa da 140/90 mmHg;
- Calcolatori di rischio: modello PREVENT negli USA (che integra fattori metabolici e sociali) e SCORE2/SCORE2-OP in Europa;
- Target terapeutici: AHA/ACC raccomandano <130/80 mmHg (e <120 se tollerato), mentre le linee guida europee modulano in base ad età e tollerabilità.
Il decalogo per il medico
La review propone una sintesi operativa, un vero e proprio “decalogo” per la gestione dell’ipertensione:
- misurazione accurata della pressione;
- monitoraggio dinamico della pressione arteriosa nelle 24 ore;
- valutazione del rischio cardiovascolare globale;
- obiettivi pressori personalizzati;
- modifiche dello stile di vita in tutti i pazienti;
- avvio precoce della terapia farmacologica quando indicato;
- preferenza per le combinazioni precostituite;
- monitoraggio attento nei pazienti fragili;
- gestione strutturata dell’ipertensione resistente;
- approccio multidisciplinare e centrato sul paziente.
I tre autori, Eugene Yang, Dagnovar Aristizabal e Gianfranco Parati, sottolineano che, pur percorrendo “strade diverse”, europei e americani condividono la stessa destinazione: ridurre il rischio cardiovascolare attraverso un controllo pressorio che sia:
- efficace;
- sicuro;
- personalizzato.
Il Centro Ipertensione di Auxologico
Il Centro Ipertensione di Auxologico è riconosciuto come Centro Europeo di Eccellenza per l’Ipertensione Arteriosa (unico per la città di Milano). Si distingue per l’integrazione tra ricerca scientifica e pratica clinica, con un approccio che abbraccia:
- lo studio delle condizioni fisiopatologiche degli organi coinvolti dall’ipertensione;
- l’utilizzo di metodiche diagnostiche avanzate;
- l’applicazione di strategie terapeutiche moderne, farmacologiche e non farmacologiche;
- programmi di educazione sanitaria e promozione di stili di vita adeguati.
Un elemento innovativo è rappresentato dalla ESH CARE APP, sviluppata da Auxologico in collaborazione con l’Università di Milano-Bicocca e società scientifiche nazionali e internazionali, oggi diffusa in tutto il mondo come strumento di supporto per pazienti e medici nella gestione quotidiana dell’ipertensione.
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