Dosaggio Intraoperatorio del Paratormone
Pubblicato il 11/03/2025 - Aggiornato il 14/07/2025
Importanza e vantaggi principali
Il dosaggio intraoperatorio del paratormone (PTH) durante gli interventi di paratiroidectomia ha assunto un ruolo centrale nella chirurgia delle paratiroidi, in particolare per il trattamento dell’iperparatiroidismo.
- Verifica in tempo reale della radicalità chirurgica: Il dosaggio intraoperatorio sfrutta la brevissima emivita del PTH (3-5 minuti), permettendo di valutare immediatamente se tutto il tessuto paratiroideo iperfunzionante è stato asportato. Un significativo calo dei livelli di PTH subito dopo la rimozione della ghiandola patologica indica il successo dell’intervento e riduce il rischio di lasciare tessuto malato residuo;
- Riduzione delle recidive e dei reinterventi: L’utilizzo di questa metodica ha dimostrato di ridurre sensibilmente il rischio di recidiva o persistenza della malattia, che spesso sono dovuti ad asportazione incompleta del tessuto patologico;
- Guida per la strategia chirurgica: Il dosaggio del PTH fornisce informazioni funzionali non solo su ciò che è stato asportato, ma anche su eventuale tessuto iperfunzionante ancora presente, consentendo al chirurgo di modificare la tattica operatoria in tempo reale;
- Utilità nei casi complessi: È particolarmente utile nei reinterventi e nei pazienti con anatomia complessa (ghiandole ectopiche o multiple), dove le indagini preoperatorie possono essere meno affidabili;
- Possibile alternativa all’esame istologico estemporaneo: In casi selezionati, il dosaggio intraoperatorio del PTH può sostituire l’esame istologico estemporaneo, riducendo i tempi operatori.
Aspetti tecnici
- Il protocollo più diffuso prevede il dosaggio del PTH prima dell’asportazione e a 5-10 minuti dopo la rimozione della ghiandola patologica. Una riduzione del PTH di almeno il 50% rispetto al basale viene generalmente considerata indicativa di successo chirurgico, anche se alcuni centri utilizzano un cut-off del 70%;
- La disponibilità di tecnologie di dosaggio rapido (immuno-chemiluminescenza di terza generazione) consente risultati affidabili entro 10-15 minuti.
Implicazioni cliniche
- Il dosaggio intraoperatorio del PTH migliora l’accuratezza e la sicurezza della paratiroidectomia, riducendo complicanze e durata dell’intervento.
- Consente una migliore previsione del rischio di ipocalcemia postoperatoria, utile per la gestione post-chirurgica e la selezione dei pazienti candidati a dimissione precoce7.
In sintesi, il dosaggio intraoperatorio del PTH è oggi considerato uno strumento indispensabile per il successo della chirurgia paratiroidea, in quanto permette di ottimizzare il risultato chirurgico e minimizzare i rischi per il paziente.
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In Auxologico, centro di eccellenza nella chirurgia delle paratiroidi, non ci limitiamo a offrire il dosaggio intraoperatorio del paratormone. Mettiamo a disposizione anche tecniche avanzate come l’autofluorescenza per l’identificazione delle ghiandole paratiroidi e la chirurgia mini-invasiva, garantendo così un approccio altamente personalizzato per ogni paziente.
Cosa offriamo
- Dosaggio intraoperatorio del paratormone: Permette di verificare in tempo reale il successo dell’intervento;
- Tecnologia dell’autofluorescenza: Consente di individuare con precisione le ghiandole paratiroidi, riducendo il rischio di complicanze;
- Chirurgia mini-invasiva: Minori incisioni, recupero più rapido e minore disagio post-operatorio;
- Intervento su misura: Ogni paziente viene valutato individualmente, con un percorso chirurgico e terapeutico personalizzato in base alle sue esigenze specifiche.
L’obiettivo è garantire la massima sicurezza, efficacia e comfort, offrendo trattamenti all’avanguardia in un ambiente altamente specializzato.
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Dosaggio Intraoperatorio del Paratormone: Domande Frequenti
- Cos’è il dosaggio intraoperatorio del paratormone (PTH)? È una tecnica che misura i livelli di PTH nel sangue durante l’intervento chirurgico alle paratiroidi, per verificare in tempo reale l’efficacia dell’asportazione del tessuto patologico.
- Perché si utilizza durante la chirurgia delle paratiroidi? Per confermare che tutto il tessuto paratiroideo iperfunzionante sia stato rimosso, riducendo il rischio di recidiva o persistenza della malattia.
- Come funziona il test intraoperatorio del PTH? Si esegue un prelievo di sangue prima della rimozione della ghiandola patologica e uno a 5-10 minuti dopo. La rapida diminuzione del PTH indica il successo dell’intervento.
- Qual è la soglia di riduzione del PTH considerata efficace? Generalmente, una riduzione di almeno il 50% rispetto al valore basale è considerata indicativa di rimozione efficace del tessuto patologico.
- Quanto tempo ci vuole per ottenere i risultati? Grazie a tecnologie rapide, i risultati sono disponibili in 8-20 minuti, permettendo decisioni immediate durante l’intervento.
- In quali casi è particolarmente utile? È fondamentale nei reinterventi, nei pazienti con ghiandole ectopiche o multiple e quando le indagini preoperatorie sono poco chiare.
- Il dosaggio intraoperatorio del PTH è doloroso? No, il test prevede semplici prelievi di sangue venoso, effettuati mentre il paziente è già in anestesia.
- Può sostituire l’esame istologico estemporaneo? In molti casi sì, riducendo i tempi operatori e fornendo una conferma funzionale immediata dell’avvenuta rimozione del tessuto malato.
- Cosa succede se il PTH non si riduce abbastanza? Indica la possibile presenza di altro tessuto iperfunzionante e può richiedere l’estensione della chirurgia.
- Quali sono i vantaggi principali di questa tecnica?
- Riduzione delle recidive;
- Minori reinterventi;
- Intervento più mirato e personalizzato;
- Riduzione delle complicanze.
- Esistono rischi o limiti del dosaggio intraoperatorio del PTH? I rischi sono minimi, ma fattori tecnici o biologici possono talvolta interferire con l’interpretazione dei risultati.
- È sempre necessario il dosaggio intraoperatorio del PTH? Non sempre, ma è fortemente raccomandato in caso di iperparatiroidismo primitivo e in chirurgia mini-invasiva.
- Come si interpreta un risultato “non diagnostico”? Se il PTH non scende come previsto, è necessario ricercare altre ghiandole patologiche o rivalutare il tessuto asportato.
- Il dosaggio intraoperatorio del PTH è disponibile in tutti i centri? No, richiede attrezzature specifiche e personale formato; è più diffuso nei centri di eccellenza.
- Può prevedere il rischio di ipocalcemia postoperatoria? Sì, il rapido calo del PTH può aiutare a identificare i pazienti a rischio di ipocalcemia, facilitando la gestione post-operatoria.
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