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Disturbi alimentari, il contributo della realtà virtuale

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Pubblicato il 26/03/2025 - Aggiornato il 28/04/2025

La Dott.ssa Margherita Boltri e la Dott.ssa Giulia Brizzi, dottorande psicologhe dell'U.O. Riabilitazione DAN di Auxologico Piancavallo, del Laboratorio sperimentale di ricerche in Neuroscienze Metaboliche e del Laboratorio sperimentale in ricerche Tecnologiche Applicate alla Neuropsicologia, oltre che parte del Dipartimento di Psicologia dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, illustrano come la realtà virtuale e aumentata possano arricchire un percorso di riabilitazione dai disturbi alimentari.

Disturbi alimentari, psicologia e realtà virtuale

La realtà virtuale è una tecnologia innovativa che sta rivoluzionando il panorama della medicina e della psicologia, aprendo nuove possibilità di intervento anche nel campo dei disturbi alimentari, come

anoressia nervosa;
bulimia nervosa;
binge-eating disorder.

Queste patologie complesse comportano gravi ripercussioni sia sul piano fisico che su quello psichico di chi ne soffre, richiedendo dunque approcci di cura altrettanto articolati e orientati alla multidisciplinarità, che coinvolgano non solo diverse figure professionali, ma anche l’utilizzo di strumenti innovativi in grado di affrontare sintomi complessi e radicati. Tra questi strumenti, la realtà virtuale rappresenta una risorsa all’avanguardia, distinguendosi per la sua capacità di intervenire su aspetti centrali della malattia come le alterazioni dell’immagine corporea, una componente centrale nello sviluppo e nel mantenimento dei disturbi alimentari.

Realtà virtuale e aumentata

L’immagine corporea non si limita all’aspetto esteriore e strettamente fisico, ma riguarda come una persona percepisce il proprio corpo insieme a quello che pensa e prova in relazione al proprio corpo.

Nei disturbi alimentari, questa dimensione è spesso profondamente alterata: alcune persone vedono il proprio corpo più grande o più piccolo di quanto sia realmente, altre invece provano un’insoddisfazione così intensa da compromettere il benessere e la qualità della vita.

Queste alterazioni rappresentano un fattore cruciale nello sviluppo e nel mantenimento dei disturbi alimentari. Se presenti già in età precoce, aumentano il rischio di insorgenza della malattia; in fasi successive, invece, possono complicare il percorso di cura, rendendo più difficile il processo di guarigione. Negli ultimi decenni, l’incidenza dei disturbi alimentari è cresciuta significativamente, con un’accelerazione durante la pandemia di Covid-19, soprattutto tra bambini e adolescenti. In questa fascia di età, i sintomi legati alle alterazioni dell’immagine corporea si sono intensificati, rendendo necessarie strategie terapeutiche più mirate e innovative. 

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Disturbi alimentari allo specchio

Nel trattare le alterazioni dell’immagine corporea, tecniche specifiche come quelle di esposizione guidata allo specchio rappresentano gli strumenti ad oggi più utilizzati nell’ambito dei disturbi alimentari. Tuttavia, questi strumenti presentano dei limiti. Da un lato, si tratta di una procedura molto attivante per i pazienti, che si ritrovano a dover far fronte ad uno stimolo per loro stressante che in genere cercano di evitare. La conseguenza di questo è una ridotta partecipazione e coinvolgimento in tali esercizi ed esperienze. Dall’altro, l’esposizione allo specchio per sua natura mette i pazienti di fronte al riflesso del proprio corpo, senza possibilità di manipolazione, non riuscendo a stimolare un confronto profondo con la percezione distorta del proprio corpo. La realtà virtuale è invece in grado di superare queste limitazioni.

In quanto tecnologia immersiva e multisensoriale, la realtà virtuale permette di sentirsi “presenti” in ambienti tridimensionali e realistici, dove è possibile interagire con una rappresentazione personalizzata di sé stessi, cioè con il proprio "avatar". La possibilità di costruire modelli di corpo in modo controllato, permette sia di personalizzare e modulare l’intensità dell’esposizione, sia di manipolare il modello corporeo in base al paziente, al percorso di cura e ai fini terapeutici. Inoltre, la realtà virtuale presenta importanti vantaggi in termini di accettabilità e sicurezza: l’ambiente virtuale è percepito come meno minaccioso rispetto all’esposizione diretta, riducendo il rischio di evitamento e facilitando una maggiore apertura del paziente.

Questa sensazione di protezione permette di affrontare il disagio legato all’immagine corporea in modo progressivo e controllato, migliorando la tolleranza emotiva e promuovendo un coinvolgimento attivo nel processo terapeutico. Tutto questo non solo aiuta a comprendere meglio le distorsioni percettive, ma permette di lavorare su diversi livelli del funzionamento della persona: emotivo, cognitivo e percettivo.

Disturbi alimentari


Avatar e realtà virtuale

Una delle caratteristiche chiave della realtà virtuale è la sua capacità di favorire l' incorporazione - embodiment - del proprio avatar, ovvero di promuovere la sensazione di “abitare” il corpo virtuale o, detto in altri termini, di sperimentare il corpo virtuale come il proprio corpo. Diverse ricerche hanno mostrato come tale processo di incorporazione sia in grado di  influenzare profondamente la percezione corporea. Ad esempio è stato visto che entrare in un modello corporeo diverso dal proprio fisico era in grado di modificare la soddisfazione corporea e la stima delle dimensioni del proprio corpo sul breve e medio termine.

Inoltre, diversi studi hanno mostrato che l’esposizione ad un corpo virtuale che partiva dall’indice di massa corporea del paziente e poi aumentava gradualmente fino ad arrivare ad un indice corporeo normopeso era in grado di ridurre la paura di prendere peso e i sintomi di ansia legati al proprio corpo. 

Ecco quindi che l'interazione con un avatar consente di sperimentare in prima persona modifiche corporee in modo sicuro, oltrepassando i limiti delle esperienze fisiche. In questo contesto, la realtà virtuale può fungere da preparazione emotiva, consentendo ai pazienti di affrontare cambiamenti nel corpo attraverso esperienze virtuali controllate, riducendo l'ansia associata alla realizzazione di tali modifiche nella vita reale.

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Disturbi alimentari e illusioni corporee

Due delle applicazioni più promettenti della realtà virtuale nel trattamento dei disturbi alimentari e dell’immagine corporea sono la mirror exposure virtuale (esposizione allo specchio virtuale) e le illusioni corporee.

Esposizione allo specchio virtuale

Nel caso della mirror exposure, i pazienti possono osservare il proprio avatar in uno specchio virtuale, affrontando gradualmente il timore di confrontarsi con la propria immagine corporea. Inserire questo tipo di esperienza all’interno di un protocollo di intervento aiuta a ridurre l'ansia legata all’auto-percezione e a migliorare l’accettazione di sé, specialmente nella gestione della paura legata al cambiamento del peso.

Illusioni corporee

Le illusioni corporee sfruttano esperienze immersive in cui la percezione del proprio corpo viene manipolata in modo sicuro e controllato. Una tecnica che emerge da studi di ricerca come efficace è quella del body swap, che permette al paziente di “scambiare” il proprio corpo con quello di un avatar e di “vivere” temporaneamente in questo corpo virtuale. L’obiettivo di questo tipo di esperienza è quello di acquisire una prospettiva più distaccata e obiettiva sul proprio corpo, favorendo cambiamenti duraturi nella percezione corporea e contestualmente migliorando l’efficacia del trattamento. 


Disturbi alimentari e realtà virtuale: le sfide

La realtà virtuale offre vantaggi unici per il trattamento dei disturbi alimentari e dell’immagine corporea, quali:

  • Personalizzazione: ogni intervento può essere adattato alle esigenze specifiche del paziente, offrendo una terapia su misura che si adatta ai progressi individuali;
  • Coinvolgimento emotivo, cognitivo, percettivo: grazie alla loro natura immersiva, suscitano emozioni autentiche che rendono il trattamento più efficace e coinvolgente. La possibilità di fare esperienza in prima persona favorisce un ampliamento nel proprio modo di percepire il mondo e sé stessi, promuovendo il cambiamento di idee ed opinioni che poi si traducono in modifiche a livello comportamentale. La possibilità di interagire direttamente con un avatar permette di superare le barriere emotive e cognitive, favorendo un’esperienza terapeutica più profonda;
  • Monitoraggio immediato: la tecnologia consente di monitorare in tempo reale le reazioni del paziente durante le sessioni, permettendo al terapeuta di adattare l’intervento in base ai feedback istantanei, migliorando così l’efficacia e la sicurezza del trattamento.

Tuttavia, permangono alcune sfide, tra cui la necessità di risorse tecnologiche nei centri clinici e la standardizzazione dei protocolli terapeutici. Inoltre, la tecnologia necessita di costante evoluzione per poter offrire avatar sempre più realistici e integrarsi con altri strumenti innovativi, come l’intelligenza artificiale.

Disturbi alimentari e le cure del futuro

Le prospettive per l’impiego della realtà virtuale nei disturbi alimentari sono estremamente promettenti. Con il progredire delle tecnologie, possiamo immaginare interventi sempre più avanzati, capaci di integrare la realtà virtuale con altre innovazioni per migliorare significativamente la qualità della vita dei pazienti. In un contesto complesso come quello dei disturbi alimentari, la realtà virtuale si conferma una risorsa fondamentale per affrontare le alterazioni dell’immagine corporea e migliorare il benessere psicologico, rivoluzionando l’approccio clinico e la ricerca. 


CENTRO DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE (DCA) DI AUXOLOGICO

L'anoressia nervosa viene curata in Auxologico sia in Lombardia, sia in Piemonte.

Il Centro dei Disturbi del Comportamenti Alimentari (DCA)  cura la malattia a livello ambulatoriale, di Day Hospital e anche di ricovero, a seconda della gravità e della complessità del caso. 

Il Centro per i Disturbi del Comportamento Alimentare di Auxologico è specializzato nel trattamento di disturbi alimentari come anoressia, bulimia, disturbo da alimentazione incontrollata (binge eating) e altri DCA, malattie che riguardano il rapporto con il cibo, l’ossessione per il peso e la propria immagine corporea.

I DCA hanno cause multifattoriali (psicologiche e biologiche) e possono alterare e compromettere la salute di tutti gli organi e apparati del corpo: per questo nel loro trattamento sono coinvolti più specialisti: psichiatri e psicologi, endocrinologi, dietista, gastroenterologi, cardiologi e altri specialisti.

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