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Il colesterolo nei bambini

Pubblicato il 05/04/2022 - Aggiornato il 06/04/2022

Queste informazioni non sostituiscono in alcun modo il colloquio con il tuo medico di fiducia.

L’ipercolesterolemia negli adolescenti è abbastanza frequente, per questo è importante controllare il colesterolo ai bambini tra i 9 e gli 11 anni e ripeterlo nei ragazzi di 18 anni. Per curare il colesterolo alto il primo passo è seguire una dieta e fare attività fisica, eventualmente si può anche valutare una terapia farmacologica. 

Dott. Marco Giussani

Responsabile Centro Rischio Cardiovascolare Pediatrico

I bambini possono avere il colesterolo alto?

L’ipercolesterolemia isolata, cioè senza l'aumento dei trigliceridi, è la forma più frequente di dislipidemia in età pediatrica.

Nei bambini i limiti superiori per il colesterolo totale e il colesterolo LDL (cosiddetto “cattivo”) sono sovrapponibili a quelli dell’adulto, rispettivamente 200 mg/dL e 130 mg/dL. In età pediatrica si considera però anche una fascia di attenzione (border line) non prevista per l’adulto, sopra i 170 mg/dL per il colesterolo totale e 110 mg/dL per l’LDL. I valori sono quindi normali se si collocano al di sotto di questi ultimi limiti.

Il colesterolo HDL (cosiddetto “buono”) dovrebbe essere maggiore di 40 mg/dL. L’ipercolesterolemia nel bambino e nell’adolescente non è rara. Negli Stati Uniti ha una prevalenza del 7,4% tra i 6 e i 19 anni.

In Italia mancano dei dati nazionali. Uno studio del 2021, effettuato tra i pediatri di famiglia della Lombardia,  ha evidenziato che il 4,5% dei bambini di età compresa tra 7 e 11 anni ha un colesterolo totale maggiore di 200 mg/dL. Si stima inoltre che forme gravi di ipercolesterolemia siano presenti in un bambino su 250.

Quali sono le cause del colesterolo alto nei bambini?

L’aumento del colesterolo è sempre dovuto a una combinazione di cause genetiche e ambientali, intendendo per queste ultime degli errori alimentari e una scarsa attività fisica.

L’ipercolesterolemia familiare, correlata alle forme più gravi, è causata da difetti su geni fondamentali nel metabolismo e trasporto del colesterolo, mentre la più frequente ipercolesterolemia poligenica si evidenzia quando a difetti genetici meno importanti si sommano stili di vita e di alimentazione scorretti, quasi sempre in soggetti sovrappeso/obesi.

La prima forma si evidenzia già nei primi mesi di vita, la seconda richiede più tempo per manifestarsi e interessa in genere bambini grandi e adolescenti.

Quali sono i sintomi? 

L’ipercolesterolemia di per sé non da sintomi. L’unico modo per diagnosticarla è effettuare un dosaggio dei lipidi nel sangue.

Che rischi comporta il colesterolo alto?

Come avviene per l’ipertensione arteriosa o il diabete, l’ipercolesterolemia accelera i processi di degenerazione vascolare, favorendo la deposizione di lipidi nelle arterie e di conseguenza lo sviluppo di placche aterosclerotiche. Le conseguenze cliniche sono le patologie cardiovascolari, come l’infarto del miocardio o l’ictus cerebrale, che rappresentano la prima causa di morte nel mondo.

Bisogna precisare che questi eventi succedono comunque in età adulta tranne nei casi, per fortuna rarissimi, di valori di colesterolo eccezionalmente elevati. Tuttavia, anche se l’evento clinico è lontano nel tempo, non è mai troppo presto per iniziare un'efficace prevenzione e guadagnare in salute.

A che età è opportuno iniziare a controllarlo?

Non ci sono indicazioni italiane che definiscono l’età per dosare la colesterolemia. L’American Academy of Pediatrics consiglia di effettuare un profilo lipidico a tutti i bambini a 9-11 anni e ripeterlo nei ragazzi di 18. In caso di genitori con ipercolesterolemia o di familiari di primo o secondo grado con eventi cardiovascolari precoci è opportuno dosare i lipidi plasmatici alla prima occasione di un prelievo di sangue. Anche nei bambini obesi è indicato un dosaggio del colesterolo e dei trigliceridi.


Come si cura il colesterolo alto nei bambini? La dieta e l'attività fisica aiutano?

Il primo approccio in caso di ipercolesterolemia è dietetico-comportamentale. La dieta deve avere degli aspetti quantitativi in caso di eccesso di peso e qualitativi, limitando gli alimenti ricchi di colesterolo, acidi grassi saturi e acidi grassi trans che aumentano il colesterolo nel sangue, mentre dovrebbe favorire il consumo di nutrienti che possono avere effetti benefici.

L’intervento deve essere condotto da esperti che conoscono bene le necessità metaboliche specifiche dell’età pediatrica. Dovrebbe anche essere personalizzato per venire incontro, nei limiti del possibile, alle esigenze del bambino e della sua famiglia, favorendo in questo modo l’adesione al trattamento. Nelle forme di ipercolesterolemia poligenica l’intervento dietetico-comportamentale è quasi sempre risolutivo.

Nel caso di forme a più alta impronta genetica, come nel caso delle ipercolesterolemie familiari, l’intervento dietetico-comportamentale deve essere sempre mantenuto ma a volte non è sufficiente. In questi casi, si può prendere in considerazione un approccio farmacologico concordato con i genitori, secondo opportuni protocolli che comunque non lo prevedono prima dei 10 anni di età.

Si può prevenire?

Più che di prevenzione dell’ipercolesterolemia bisognerebbe parlare in generale di prevenzione cardiovascolare a tutto tondo che dovrebbe interessare precocemente tutti i bambini, attraverso un'opportuna igiene della gravidanza, la pratica dell’allattamento al seno, il corretto svezzamento, il favorire l’esercizio fisico e il contrasto alla sedentarietà, un'adeguata e corretta alimentazione, la riduzione dell'esposizione ad agenti inquinanti e al fumo passivo (e attivo negli adolescenti).

Oltre a questo il pediatra dovrebbe eseguire dei controlli individuali, tenendo conto della eventuale familiarità per patologie cardiovascolari come dello sviluppo di un eccesso ponderale per intercettarlo più precocemente possibile. Sono quindi opportuni sia la regolare misurazione della pressione arteriosa che il dosaggio della colesterolemia, per individuare i soggetti da avviare a uno specifico intervento perché già portatori di specifici fattori di rischio.


Centro Rischio Cardiovascolare Pediatrico di Auxologico

L’attività del Centro Rischio Cardiovascolare Pediatrico si occupa della prevenzione precoce dei fattori di rischio cardiovascolari nel bambino e nell’adolescente.
Infatti, se le manifestazioni più evidenti delle malattie cardiache (infarto e ictus) si evidenziano in età adulta, i processi di degenerazione e irrigidimento delle arterie possono in alcuni casi iniziare già nei primi anni di vita. Per questo motivo è necessaria una prevenzione che inizi già in età pediatrica.

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