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Vie accessorie, pre-eccitazione ventricolare e sindrome di Wolf Parkinson White

Pubblicato il 01/09/2022 - Aggiornato il 25/09/2024

Queste informazioni non sostituiscono in alcun modo il colloquio con il tuo medico di fiducia.

In alcuni casi esistono vie di conduzione anomale tra atri e ventricoli che si affiancano al sistema di conduzione principale, denominate “vie accessorie”, che presentano caratteristiche diverse da quelle del fisiologico sistema di conduzione dell'impulso elettrico.

Dott.ssa Valeria Rella

Staff U.O. Elettrofisiologia - Auxologico San Luca

Cosa sono le vie accessorie?

In condizioni fisiologiche la conduzione dell'impulso elettrico dagli atri ai ventricoli si realizza attraverso il nodo atrio-ventricolare. Il nodo atrio-ventricolare ha proprietà di conduzione particolari, che lo rendono un "filtro" in grado di proteggere i ventricoli dalla trasmissione di impulsi atriali troppo rapidi e potenzialmente pericolosi.

Accanto al sistema di conduzione fisiologico, esistono le cosiddette “vie accessorie” di conduzione tra atri e ventricoli con funzionamento anomalo.

Come si diagnostica la presenza di una via accessoria?

Le vie accessorie possono essere evidenti all’elettrocardiogramma per la presenza di un’alterazione particolare, la cosiddetta onda delta: in questo caso parliamo di pre-eccitazione ventricolare.

Tuttavia, l’onda delta:

  • non è presente in tutti i pazienti;
  • non è sempre costantemente presente nello stesso paziente (è importante: per fare diagnosi può essere necessario disporre di tutti gli elettrocardiogrammi del paziente).

Se nell’elettrocardiogramma non è visibile l’onda delta, la diagnosi viene posta solo se si verificano delle aritmie e il paziente viene sottoposto a uno studio elettrofisiologico.


Vie accessori e alterazioni del ritmo del cuore

Le vie accessorie possono non dare alcuna manifestazione o disturbo per tutta la vita del paziente.

Solo in alcuni casi possono causare alterazioni del ritmo, a volte pericolose, quali:

  • tachicardie parossistiche sopraventricolari: si verificano se l’impulso elettrico, dopo avere raggiunto i ventricoli, riesce a risalire verso gli atri (a ritroso lungo la via accessoria, oppure tramite il nodo atrioventricolare) e iniziare un percorso circolare che dà origine a un ritmo cardiaco più veloce del normale (tachicardia da rientro atrioventricolare). La frequenza cardiaca è compresa tra 130 e 220 battiti al minuto e il paziente può accusare sintomi che vanno dalla semplice palpitazione alla perdita di coscienza (sincope);
  • fibrillazione o flutter atriale (aritmie molto comuni che portano l’atrio a battere molto velocemente, fino a 600 battiti al minuto), i ventricoli possono ricevere l’impulso attraverso la via accessoria, che non è in grado di filtrare quelli troppo ravvicinati. La frequenza di contrazione dei ventricoli sale e si possono indurre aritmie ventricolari gravi, fino all’arresto cardiaco (fibrillazione ventricolare).

Quando la presenza di una via accessoria si associa ad una di queste aritmie si parla di sindrome di Wolff-Parkinson-White. I sintomi possono comparire in età pediatrica, ma molto spesso si manifestano nell’adulto, nonostante la via accessoria sia presente dalla nascita.

Guida del cuore


Come si cura la preeccitazione ventricolare?

Il trattamento degli episodi acuti di tachicardia da rientro nella Sindrome di Wolff-Parkinson-White si avvale di farmaci che agiscono bloccando la conduzione attraverso il nodo atrioventricolare e interrompendo uno dei bracci del circuito.

In presenza di pre-eccitazione ventricolare, soprattutto se sono presenti sintomi aritmici, è raccomandato sottoporsi a studio elettrofisiologico che consente di localizzare con precisione la via accessoria e valutare la possibilità che causi aritmie.

Se la via accessoria ha capacità conduttive elevate (con rischio di alta frequenza ventricolare durante eventuali episodi di fibrillazione atriale) o se è possibile indurre tachicardie da rientro atrioventricolare, è indicato procedere alla ablazione della via accessoria.

Tale strategia di trattamento è indicata anche per gli sportivi con pre-eccitazione ventricolare che vogliono svolgere attività agonistica ed è richiesta per concedere l’idoneità per alcuni lavori particolari (per esempio il pilota d’aereo).

In cosa consiste l’ablazione della via accessoria?

Si tratta di localizzare con precisione il decorso della via accessoria  e “tagliarla” utilizzando energia termica (calore o raffreddamento). Quale che sia l’energia utilizzata, il tessuto leso viene rimpiazzato da una cicatrice che blocca l’ulteriore conduzione attraverso la via.

Tutto questo viene ottenuto manovrando fili elettrici (cateteri) che raggiungono le parti del cuore di interesse. L’introduzione dei cateteri avviene attraverso vasi sanguigni femorali e giugulari (all’inguine e nel collo). Un’ablazione efficace ottiene la scomparsa della preeccitazione.

L’efficacia a lungo termine è del 95% e dopo l ’ablazione non è necessaria alcuna terapia farmacologica.


Perchè scegliere Auxologico?

L'attività di diagnosi e cura delle aritmie conta su alcuni punti di forza:

  • stretta integrazione con il Pronto Soccorso dell'Ospedale San Luca, che consente alla maggior parte dei pazienti che accedono per fibrillazione atriale la cardioversione entro 24 ore, senza necessità di un ulteriore accesso per la cardioversione elettiva;
  • per la presenza del Centro Aritmie: la valutazione diagnostica iniziale può richiedere l’utilizzo di sistemi di registrazione e monitoraggio elettrocardiografico prolungato (loop recorder esterni e Holter plurigiornalieri, anche settimanali) e può contare sulle più avanzate tecnologie di imaging cardiologico;
  • è possibile anche ricorrere a piccoli sensori sottocutanei, loop recorder impiantabili che trasmettono in tempo reale i tracciati in caso di sintomi o di aritmie non associate a sintomi. Gli elettrocardiogrammi sono esaminati in remoto dal Servizio di Telemedicina che contatta il paziente entro 24 ore se sono presenti anomalie significative.

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