Onde d'urto focali (focalizzate)
Pubblicato il 08/03/2017 - Aggiornato il 21/12/2023
Queste informazioni non sostituiscono in alcun modo il colloquio con il tuo medico di fiducia.
Cosa sono le onde d'urto focali (focalizzate)?
Le onde d'urto focalizzate sono onde acustiche (impulsi sonori) di breve durata e a elevata pressione in grado di produrre un’azione meccanica diretta sui tessuti in cui si propagano.
L'applicazione di questo tipo di energia fisica permette di ottenere effetti antinfiammatori, antidolorifici e antiedemigeni sui tessuti molli del corpo, ma possono essere utilizzate anche per stimolare la rigenerazione ossea dopo una frattura e quella cutanea, accelerando il processo di guarigione di piaghe, ulcere e ferite di varia origine.
Le onde d'urto focali si differenziano da quelle radiali e quelle defocalizzate (non disponbili in Auxologico) che servono per trattare condizioni non focali e più superficiali.
A cosa servono e come funzionano?
Quando l’onda d’urto viene trasmessa ai tessuti, vengono prodotti a livello locale effetti cavitazionali e meccanici che innescano una serie di reazioni biochimiche e cellulari. Questi poi hanno come effetto finale il rilascio di sostanze ad azione antinfiammatoria, e di fattori di crescita che stimolano la rigenerazione dei tessuti stessi.
I parametri da considerare, che variano a seconda dell’effetto terapeutico desiderato, sono il numero di impulsi erogati, la pressione, l’energia e la densità di flusso.
Il trattamento servirà quindi ad innescare il processo biologico di rigenerazione tissutale che si completerà nel corso delle settimane successive.
Per quali casi sono indicate?
Le onde d’urto focalizzate rappresentano un valido strumento terapeutico per molte patologie dell’apparato muscolo-scheletrico, sia acute sia croniche.
Le onde d’urto focali vengono impiegate per trattare numerose patologie, sia in fase acuta sia cronica, tra cui:
- patologie infiammatorie e degenerative dei tendini della cuffia dei rotatori a livello della spalla (con o senza calcificazioni);
- patologie infiammatorie e degenerative dei tendini a livello del gomito (epicondilite o gomito del tennista; epitrocleite o gomito del golfista);
- patologie del tendine rotuleo (ginocchio del saltatore);
- patologie del tendine di Achille;
- borsiti superficiali (borsite trocanterica);
- fascite plantare, con o senza spina o sperone calcaneare;
- complicanze di fratture (ritardo di consolidamento e pseudoartrosi, necrosi avascolare);
- algodistrofie;
- ipertono spastico nelle patologie neurologiche;
- patologie cutanee (ulcere, ustioni non circonferenziali, ritardo di guarigione di ferite).
Onde d'urto e spalla
Il complesso articolare della spalla si compone di due articolazioni strutturali (acromio-claveare e scapoloomerale) e di una articolazione funzionale (scapolo-toracica).
La prevalenza delle patologie tendinee riguarda l’articolazione scapoloomerale e in particolare la componente tendinea dei muscoli sovraspinato, sottospinato, piccolo rotondo e sottoscapolare. Traumatismi acuti o cronici a carico di questi tendini ne determinano una progressiva alterazione strutturale che va dalla disorganizzazione delle fibre tendinee fino alla formazione di calcificazioni, talora fino anche alla rottura parziale o totale di uno o più tendini.
L’applicazione di onde d’urto focalizzate viene mirata nella zona inserzionale del tendine (la porzione che si attacca sull'osso) e nella zona pre-inserzionale favorendo la produzione locale di sostanze ad azione antinfiammatoria e di fattori di crescita e richiamando sangue: entrambi questi meccanismi facilitano il processo di guarigione delle alterazioni tendinee.
Onde d’urto e calcificazioni
Per definizione, una calcificazione è il deposito di calcio a livello di un tessuto o di un organo. Nel caso dei tendini, sebbene non sia ancora totalmente chiaro il meccanismo patogenetico, possono formarsi in seguito a un’infiammazione cronica che provoca nel lungo termine il rilascio di calcio dalle cellule e accumulo nel tendine.
Le onde d’urto focali agiscono nelle tendinopatie calcifiche con azione antidolorifica, antinfiammatoria e neoangiogenica permettendo così il riassorbimento della calcificazione e la riparazione tissutale. L’effetto finale, infatti, non deve essere erroneamente inteso come una semplice distruzione meccanica della calcificazione, ma piuttosto come il risultato degli effetti biologici di rigenerazione tissutale a livello della giunzione tendinea.
In questi casi è utile anche il puntamento ecografico per individuare l’esatta zona da trattare.
Come si svolge la terapia con onde d'urto focalizzate?
Il paziente viene posizionato, sdraiato o seduto, sul lettino ambulatoriale e per tutta la durata della terapia rimane sotto costante e diretto controllo del medico, che può in tempo reale modificare il livello di energia emessa anche in funzione della sensibilità del paziente.
Generalmente, un ciclo di terapia prevede 3 applicazioni con cadenza settimanale. Al termine del ciclo terapeutico è buona norma attendere 30-45 giorni per permettere ai processi biologici innescati di effettuare la loro azione terapeutica e valutare obiettivamente i risultati ottenuti. Anche nel caso in cui il paziente riferisca un effetto antidolorifico immediato, è comunque consigliabile un periodo di follow up, poiché, in genere, i benefici si manifestano progressivamente con il passare delle settimane.
Le onde d'urto focalizzate possono agire in modo sinergico con altre terapie, per esempio potenziando e accelerando i risultati di un intervento chirurgico, oppure rappresentare una valida alternativa all'intervento chirurgico stesso, o ancora costituire una soluzione efficace per la cura dei postumi di un trauma.
Le onde d'urto focalizzate, se eseguite in accordo con i protocolli terapeutici codificati e utilizzando apparecchiature idonee, vengono generalmente ben tollerate dal paziente nonostante il trattamento possa essere anche leggermente doloroso, soprattutto se effettuato sui tessuti molli.
Trattandosi di terapia non invasiva, non vi sono effetti collaterali rilevanti. Tuttavia, dopo applicazione di alte energie, potrebbero verificarsi:
- piccoli ematomi, petecchie ed ecchimosi superficiali e di breve durata;
- riacutizzazione temporanea della sintomatologia dolorosa, fenomeno che non deve essere interpretato come un evento avverso o negativo, ma al contrario come un'eventuale risposta positiva alla stimolazione meccanica sui tessuti.
Eventuali controindicazioni o rischi
Il trattamento con onde d'urto focalizzate è una metodica efficace, sicura e non invasiva, che si svolge in ambito ambulatoriale e viene eseguita, presso l'Istituto Auxologico Italiano, da un medico con specifica competenza in materia.
Le controindicazioni che ne sconsigliano l’utilizzo sono le seguenti:
- quando il campo focale è vicino a encefalo, midollo spinale, gonadi oppure organi cavi come polmone e intestino;
- in caso di presenza nella zona da trattare di patologie tumorali o infettive;
- infezioni dell’osso o dei tessuti molli;
- presenza di cartilagini ancora in fase di accrescimento come in bambini e adolescenti;
- paziente è portatore di pacemaker o di altri tipi di elettrostimolatori;
- malattie o alterazioni della coagulazione del sangue;
- gravidanza.
Le onde d'urto focalizzate in Auxologico
Le onde d'urto focalizzate vengono eseguite dalla U.O. Riabilitazione Neuromotoria e dalla U.O di Ortopedia che hanno sede presso Auxologico Capitanio e operano ambulatorialmente presso tutte le sedi di Auxologico.
Per informazioni e prenotazioni. 02/619112501-00