Impianto di Defibrillatore Cardiaco (ICD)
Pubblicato il 08/03/2017 - Aggiornato il 21/11/2025
Cos'è il defibrillatore
Il defibrillatore impiantabile (ICD) è un dispositivo elettronico che ha lo scopo di prevenire la morte cardiaca improvvisa in pazienti a rischio di gravi aritmie ventricolari. Può essere indicato sia come prevenzione primaria, in pazienti con ridotta funzione cardiaca, sia come prevenzione secondaria, in chi ha già avuto un arresto cardiaco o un’aritmia potenzialmente fatale.
L'impianto del defibrillatore cardiaco
L’impianto avviene in anestesia locale, in sala di elettrostimolazione o di elettrofisiologia. Attraverso una piccola incisione sotto la clavicola, si introducono gli elettrocateteri nel cuore per via venosa e si collegano al generatore del defibrillatore, posizionato sotto la cute o nel muscolo pettorale.
Il dispositivo riconosce automaticamente un’aritmia ventricolare e la tratta immediatamente, erogando stimolazioni rapide o una scarica elettrica per ripristinare il ritmo normale.
L’intervento dura circa un’ora e il ricovero è di 1–2 giorni. Il dispositivo viene controllato periodicamente e può essere monitorato anche a distanza.
Rischi, benefici e possibili alternative
I rischi principali sono rari:
- infezione;
- ematoma;
- dislocazione dell’elettrocatetere.
I benefici sono una drastica riduzione del rischio di morte improvvisa e una protezione efficace contro le aritmie ventricolari maligne. Le alternative farmacologiche sono di efficacia limitata nei pazienti a rischio elevato.
Come si accede alla procedura
L’impianto viene proposto solo dopo accurata valutazione aritmologica e cardiologica. Il paziente viene seguito con controlli periodici e telemonitoraggio remoto per verificare la funzionalità del defibrillatore e la presenza di eventuali aritmie trattate.
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