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Covid e patologie autoimmuni

Pubblicato il 09/03/2020 - Aggiornato il 18/05/2023

Queste informazioni non sostituiscono in alcun modo il colloquio con il tuo medico di fiducia.

Abbiamo intervistato il Prof. Capsoni, Direttore della U.O. Immunologia, Allergologia e Reumatologia per eliminare alcuni dubbi e fornire consigli su patologie autoimmuni e Covid.

Prof. Franco Capsoni

Direttore U.O. Immunologia, Allergologia e Reumatologia - Auxologico San Luca

Le persone con patologie autoimmuni hanno maggiore probabilità di contrarre il Covid?

No. La probabilità di contrarre l’infezione virale da Covid non è aumentata nei pazienti con malattie autoimmuni.

Se contraggono il Covid corrono maggiori rischi?

Ciò che cambia in questa popolazione è che, in caso di infezione, l’evoluzione della malattia virale potrebbe essere più severa per 2 motivi:

  • da un lato la presenza di alterazioni funzionali del sistema immunitario caratteristiche di tutte queste malattie (lupus eritematoso, artrite reumatoide, scelrodermia, polimiosite/dermatomiosite, sjogren);
  • dall’altro le terapie utilizzate per il loro controllo che, quasi costantemente, tendono a inibire la risposta immune (cortisonici, immunosoppressori, farmaci biologici).

Consigli per pazienti con patologie autoimmuni

I pazienti con malattia autoimmune devono seguire in modo particolarmente rigoroso tutte le indicazioni fornite alla popolazione dagli organi competenti ponendo particolare attenzione alle norme igieniche e alla limitazione degli spostamenti, dei viaggi, e della frequentazione di ambienti affollati. 

Non è invece da considerare l’interruzione o riduzione delle terapie in atto se non prima concordata con lo specialista di riferimento

Se una persona con malattia autoimmune sospetta di aver contratto il Covid cosa deve fare?

Nel caso di sospetta infezione da Covid, le procedure sono le stesse indicate per la popolazione generale.

In caso di esito positivo del tampone sarebbe opportuno un contatto immediato anche con l’immunologo/reumatologo di riferimento per stabilire, in base al quadro clinico, se vi siano necessità di revisione delle terapie in atto.

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