Salta al contenuto principale

Sindrome di Brugada: moda o rischio reale?

Pubblicato il 15/12/2017 - Aggiornato il 12/03/2019

Nel mondo di Internet e di Facebook l'espressione è "diventato virale" è una delle più comuni.

Negli ultimi anni qualcosa di simile è progressivamente accaduto con la sindrome di Brugada (BrS). In tutto il mondo i cardiologi che non hanno mai visto un caso nella loro vita, ora sembrano incontrare pazienti con BrS tutto il tempo e fanno una diagnosi di BrS dopo l'altra. Non è una questione di poco conto.

La BrS è uno di quei disturbi aritmogeni di origine genetica associato al rischio di morte cardiaca improvvisa e, a causa della mancanza di terapie farmacologiche certamente efficaci, è troppo spesso gestito con un defibrillatore cardioverter impiantabile (ICD) che in realtà serve solo all’1-2% dei pazienti.

Attualmente si ritiene che i pazienti diagnosticati come affetti dalla BrS sulla base di un  ECG di tipo 1 indotto da farmaci siano a basso rischio di arresto cardiaco. In questo studio multicentrico cui ha molto contribuito Auxologico, con il gruppo di Peter Schwartz, si è invece verificato che non è sempre così.

Studiando pazienti la cui presentazione clinica era quella di arresto cardiaco con diagnosi di BrS fatta solo dopo l’evento, ci si è resi conto che il più delle volte questa diagnosi si basava non già su un quadro spontaneo di ECG di tipo 1 ma sulla sua induzione mediante farmaci.

Le attente analisi sui risultati suggeriscono che il quadro clinico sia meno bianco e nero di quanto si supponesse e che non tutti i casi di BrS con quadro diagnostico da farmaci possano considerarsi automaticamente a basso rischio.

Anche per questa ragione sta per iniziare in Italia un grande studio prospettico sulla BrS, condotto dall’AIAC (l’associazione degli elettrofisiologi italiani) e ispirato da Peter Schwartz con altri colleghi. 

Int J Cardiol. 2017 Nov 16. pii: S0167-5273(17)34036-6. doi: 10.1016/j.ijcard.2017.10.118.
Cardiac arrest and Brugada syndrome: Is drug-induced type 1 ECG pattern always a marker of low risk?
Delise P, Allocca G, Sitta N, Migliore F, Dagradi F, Spazzolini C, Sciarra L, Carinci V, Corrado D, Calò L, Schwartz PJ.

LEGGI LA PUBBLICAZIONE SCIENTIFICA


Oltre 60 anni di
ricerca e cura
Oltre 60 anni di
ricerca e cura

Dal 1958 Auxologico opera nei settori della ricerca biomedica e dell'assistenza sanitaria di alta specializzazione per assicurare ai pazienti le cure più aggiornate ed efficaci.

20 sedi in
Lombardia, Piemonte, Lazio e Romania
20 sedi in
Lombardia, Piemonte, Lazio e Romania

Una rete integrata di strutture ospedaliere, ambulatoriali e di ricerca dedicata ai pazienti, dai più giovani agli anziani.

1.300.000
Persone/Anno
1.300.000
Persone/Anno

La fiducia dei pazienti si traduce ogni anno in 4 milioni di prestazioni ambulatoriali e in 178.000 giornate di ricovero erogate da oltre 1800 professionisti sanitari.

Salute
accessibile
Salute
accessibile

Garantiamo un servizio di elevata qualità clinica, per tutti, sia con il Servizio Sanitario Nazionale sia in regime privato con diverse soluzioni (Tariffa Smart, Convenzioni, Plus).