Risonanza Magnetica Addome
Pubblicato il 14/03/2017 - Aggiornato il 20/05/2025
La risonanza magnetica dell’addome rappresenta una risorsa diagnostica di grande valore: è precisa, sicura e moderna. Non comporta dolore, non espone a radiazioni e consente di ottenere informazioni fondamentali per la diagnosi precoce e il monitoraggio delle patologie addominali. Uno strumento essenziale per il tuo benessere e il tuo percorso di cura.
- Cos’è la Risonanza Magnetica Addominale
- A cosa serve la Risonanza Magnetica dell’Addome
- Risonanza Magnetica con o senza mezzo di contrasto
- Come prepararsi all’esame
- Come si svolge l’esame
- Dopo l’esame
- Quando riceverai il referto
- Domande frequenti (FAQ)
- Prenota in Auxologico
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La risonanza magnetica dell’addome è un esame diagnostico avanzato che permette di visualizzare con estrema precisione gli organi interni della cavità addominale, grazie a immagini ad alta risoluzione ottenute senza l’uso di radiazioni ionizzanti. È una tecnica sicura, non invasiva e molto utile per la diagnosi e il monitoraggio di diverse patologie.
Cos’è la Risonanza Magnetica Addominale
La risonanza magnetica (RM) addominale è una metodica di imaging che utilizza un potente campo magnetico e onde a radiofrequenza per generare immagini dettagliate degli organi e dei tessuti presenti nell’addome. A differenza di altre tecniche come la TAC o la radiografia, non impiega raggi X, rendendola particolarmente indicata in pazienti che devono evitare l'esposizione a radiazioni, come le donne in gravidanza (se strettamente necessario) o i soggetti più giovani.
A cosa serve la Risonanza Magnetica dell’Addome
La risonanza magnetica dell’addome è utile per lo studio approfondito di diversi organi e strutture:
- Fegato (valutazione di lesioni, steatosi, cirrosi, tumori);
- Pancreas (cisti, tumori, pancreatiti);
- Reni e ghiandole surrenali;
- Milza;
- Vasi sanguigni addominali (aorta, vena cava, vasi portali);
- Linfonodi addominali;
- Intestino, in alcuni casi selezionati.
È indicata per la diagnosi e il follow-up di patologie di natura oncologica, infiammatoria, infettiva o vascolare. Può essere prescritta anche in caso di sintomi addominali non spiegati da altri esami o in presenza di sospetti clinici specifici.
Risonanza Magnetica con o senza mezzo di contrasto
In alcuni casi, per migliorare la qualità diagnostica dell’esame, viene somministrato un mezzo di contrasto a base di gadolinio, che aiuta a distinguere con maggiore precisione le diverse strutture e a individuare eventuali lesioni patologiche.
Il gadolinio è in genere ben tollerato, e viene eliminato rapidamente attraverso i reni. Tuttavia, non è sempre necessario: la decisione sull’utilizzo dipende dal quesito clinico e dalle condizioni del paziente.
Come prepararsi all’esame
In caso di esame con mezzo di contrasto:
- Digiuno da cibi solidi per almeno 4-6 ore prima dell’esame;
- È consigliato eseguire esami del sangue per la funzionalità renale (creatininemia ed eGFR), per garantire una corretta eliminazione del contrasto;
- È importante informare il medico in caso di: Allergie, Gravidanza (sospetta o accertata), Protesi metalliche (pacemaker o altri dispositivi impiantabili);
- Indossare abiti comodi, privi di parti metalliche (zip, bottoni, ganci). In alcuni casi potrebbe essere richiesto di indossare un camice fornito dalla struttura.
Come si svolge l’esame
- Dopo l’accoglienza e la registrazione, il paziente viene accompagnato nella sala RM e fatto accomodare sul lettino dell’apparecchio;
- In caso di somministrazione del mezzo di contrasto, verrà posizionata una via endovenosa;
- Il lettino scorre all’interno del tunnel della risonanza magnetica, dove ha luogo l’esame;
- La durata è di circa 30–45 minuti, durante i quali al paziente verrà chiesto di Rimanere immobile e Trattenere il respiro per alcuni secondi, quando indicato;
- L'esame è assolutamente indolore. L'apparecchiatura può generare rumori ripetitivi e forti: per questo vengono fornite cuffie o tappi per le orecchie.
Dopo l’esame
- Se l’esame è stato eseguito senza contrasto, non è necessaria alcuna precauzione particolare: si può tornare subito alle normali attività.
- Se è stato somministrato il mezzo di contrasto, è consigliabile bere abbondante acqua nelle ore successive per facilitarne l’eliminazione.
- Gli effetti collaterali sono rari e generalmente lievi (nausea, sensazione di calore, prurito). In caso di reazioni insolite, è importante avvisare tempestivamente il personale medico.
Quando riceverai il referto
Il referto radiologico è solitamente disponibile entro 24–72 ore. Le immagini verranno analizzate da uno specialista in radiologia, che redigerà un referto dettagliato. Sarà poi il medico curante o lo specialista a fornire l’interpretazione clinica del risultato, eventualmente integrandolo con altri esami e con la storia clinica del paziente.
Domande frequenti (FAQ)
- L’esame è doloroso? No, la risonanza magnetica è un esame completamente indolore.
- È sicura? Sì, è una tecnica diagnostica sicura e non invasiva, che non utilizza radiazioni.
- Posso farla se ho un pacemaker? Dipende dal tipo di pacemaker. Alcuni dispositivi sono compatibili con la RM. È fondamentale informare il medico prima dell’esame.
- Serve il digiuno? Sì, solo in caso di esame con mezzo di contrasto.
- L’apparecchio fa rumore? Sì, durante l’acquisizione delle immagini si sentono rumori forti. Verranno fornite cuffie o tappi auricolari per ridurre il fastidio.
- Il mezzo di contrasto è pericoloso? No, il gadolinio è in genere ben tollerato. In rari casi possono verificarsi reazioni allergiche, per questo è importante segnalare eventuali allergie note.
- Posso guidare dopo l’esame? Sì, nella maggior parte dei casi è possibile riprendere subito la guida, salvo diversa indicazione del medico.
- È meglio della TAC? Dipende dal quesito clinico. La risonanza è preferibile per alcune valutazioni dei tessuti molli, mentre la TAC può essere indicata per lo studio di strutture ossee o per urgenze.
- Quanto dura l’esame? Circa 30–45 minuti, a seconda del protocollo richiesto.
- Si può fare in gravidanza? Solo se strettamente necessario e previa valutazione medica. In genere, si preferisce evitare l’uso del mezzo di contrasto in gravidanza.
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