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La cefalea durante il lockdown da Covid-19

Pubblicato il 06/05/2020 - Aggiornato il 15/05/2023

Dott. Stefano Messina

Responsabile Centro Cefalee - U.O. Neurologia - Auxologico San Luca

Se nei mesi prima del lockdown qualcuno ci avesse prospettato lo scenario che abbiamo vissuto e stiamo vivendo ancora oggi, lo avremmo deriso e gli avremmo consigliato di lasciar perdere la fantascienza. Invece sappiamo fin troppo bene com’è andata a finire e ora ci troviamo a tirare le somme e, soprattutto, a fronteggiare l’ampia varietà di conseguenze che questa imprevista ed estrema condizione di vita ha determinato.

Tra i regali che lo stravolgimento delle nostre abitudini di vita ci ha consegnato, il mal di testa è sicuramente uno dei meno graditi. Dopo oltre due mesi di segregazione forzata qualcuno la testa ha iniziato a perderla ma, per quelli che ce l’hanno ancora attaccata, la questione è che la testa fa male sempre più spesso.

Il problema non coinvolge soltanto la popolazione che già in precedenza era afflitta dalla cefalea (gli emicranici, ad esempio), ma anche coloro che fino a poco tempo fa con compiaciuta soddisfazione dicevano "io non so cosa sia il mal di testa, mai avuto uno in vita mia".

Lo stravolgimento improvviso e inatteso durante il lockdown dei nostri usuali ritmi di vita e la conseguente acquisizione di abitudini non sempre sane sono alla base dell’ "epidemia cefalalgica" che ha affiancato quella virale.

CAUSE DEL MAL DI TESTA DURANTE IL CORONAVIRUS

Proviamo quindi ad analizzare singolarmente le potenziali cause di mal di testa nel contesto attuale:

MANCANZA DI ATTIVITÀ FISICA

L’inattività è una condizione innaturale per l’essere umano, che è nato e si è evoluto muovendosi e spostandosi. Stare in casa non aiuta.

FATTORI PSICOLOGICI

Vista la situazione attuale, se il presente non ci fa ridere il futuro potrebbe farci solo piangere. Questo pensiero non rasserena la mente e spesso induce insonnia.

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PREOCCUPAZIONI

Il lavoro in primis: soprattutto se, terminata la vacanza forzata, non lo si trova più. Ansia e depressione ne sono la logica conseguenza.

DIETA SBAGLIATA

Mangiare cibo spazzatura per qualche giorno è una piacevole trasgressione gastronomica, farlo per due mesi trasforma il nostro corpo in una “discarica”.

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COMPUTER, TABLET SMARTPHONE E TV

Non potendo più correre, andare in palestra o praticare il proprio sport preferito, e non potendo più incontrare gli amici anche solo per un happy-hour, non resta che guardare un film, chattare online o acquistare un nuovo gioco elettronico.

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FUMO ECCESSIVO

Il tempo libero è un alleato della sigaretta, chi prima fumava solo durante la pausa lavorativa, adesso ha una pausa che dura tutto il giorno. E magari c’è anche chi scopre la sigaretta per la prima volta…

CORONAVIRUS: CHI FUMA È PIÙ ESPOSTO?

ORARI DIFFERENTI

Se siamo abituati a svegliarci presto e andare a dormire ad orari regolari, convertirsi all’anarchia dell’orologio biologico è deleterio.

TENSIONI RELAZIONALI

Stare tutti in casa, magari anche stretti, e per lungo tempo, ci fa sicuramente recuperare il valore dei rapporti interpersonali, purtroppo nel bene e nel male.

RAPPORTI DI COPPIA

Inevitabilmente, soprattutto tra i giovani, si intensificano e, per non correre rischi, può essere che la donna ricorra alla terapia ormonale.


CURARE LA CEFALEA 

In conclusione, la cefalea non fa parte dei sintomi indotti dall’infezione da SARS-Covid2, possiamo però dire senza ombra di dubbio che è figlia dello shutdown e del nuovo status #iorestoacasa.  Non servono tamponi diagnostici perché colpisce tutti, Covid+ e Covid-, non si previene con la mascherina e nemmeno lavandosi le mani in continuazione.

Al di là della terapia farmacologica antidolorifica, sicuramente utile, ma della quale non si può abusare, questa cefalea si cura, laddove possibile, seguendo abitudini di vita idonee alla neo-acquisita routine quotidiana… e ancor più, Covid-permettendo, uscendo a fare una lunga passeggiata per assaporare a pieni polmoni l’aria più pulita, almeno per il momento.

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