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Termoablazione Safena in Radiofrequenza

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Pubblicato il 20/03/2017 - Aggiornato il 14/10/2024

Dott. Renato Casana

Responsabile Centro Chirurgia Vascolare - U.O. Chirurgia Generale - Auxologico Capitanio

CHE COS’È LA TERMOABLAZIONE DELLA SAFENA IN RADIOFREQUENZA?

Il trattamento del reflusso safenico mediante termoablazione safena con la tecnica della radiofrequenza è una delle opzioni terapeutiche per la cura delle varici degli arti inferiori. 

Si tratta di una tecnica chirurgica di minima invasività: viene eseguita in regime di day-surgery, in anestesia locale, introducendo un catetere da radiofrequenza nella vena grande safena, sotto guida ecografica.

Il vaso viene quindi occluso sfruttando il calore, in modo da eliminare il reflusso safenico.  

Per ottenere buoni risultati e per avere un alto standard di sicurezza, questa tecnica deve seguire un protocollo rigoroso, ed essere eseguita in un “Centro di riferimento per la metodica” come quello di Auxologico.

QUANDO È INDICATA LA TERMOABLAZIONE DELLE VARICI CON RADIOFREQUENZA?

La tecnica di termoablazione della safena in radiofrequenza è indicata soprattutto nei soggetti che abbiano esigenze estetiche oppure che abbiano necessità di una ripresa particolarmente rapida delle proprie attività lavorative o di relazione. 

Inoltre la tecnica è particolarmente indicata nei soggetti con rischio di infezione (come i soggetti obesi e/o diabetici), con rischio emorragico o che, in trattamento anticoagulante o antiaggregante piastrinico, abbiano difficoltà o impossibilità a sospenderlo.

La metodica ha dato risultati eccellenti e, data la maneggevolezza, la semplicità, la standardizzazione e l'assenza di effetti collaterali, si pone ai vertici delle tecniche endovascolari nel trattamento chirurgico dell’insufficienza venosa.

QUALI SONO LE CARATTERISTICHE DI QUESTO INTERVENTO?

Le caratteristiche possono essere riassunte come segue:

  • mininvasività;
  • assenza di recidive;
  • assente e/o blando dolore post-operatorio;
  • assenza di ematomi e/o cicatrici;
  • ripresa particolarmente rapida delle proprie attività lavorative.

QUALE ANESTESIA VIENE PRATICATA PER L'INTERVENTO?

L'intervento viene generalmente effettuato in anestesia locale con blanda sedazione.

Nel corso del pre-ricovero, sarà cura del Medico Anestesista offrire al paziente le informazioni per l'anestesia e valutare la migliore soluzione.

COSA FARE DOPO L’INTERVENTO?

  • Contenzione elasto-compressiva: per due settimane è opportuno mantenere durante il giorno una fascia elastica;
  • attività fisica: è buona norma riprendere subito le normali attività quotidiane;
  • uso di farmaci: l’impiego locale di gel “eparinoidi”, prescritti dal medico, può velocizzare il riassorbimento di eventuali ematomi;
  • visita di controllo: viene effettuata ambulatorialmente, circa 8 giorni dopo l’intervento.

CHE COS’È IL PRERICOVERO?

Il pre-ricovero permette di eseguire gli esami strumentali ed ematochimici per verificare la fattibilità dell’intervento programmato.

Il paziente dovrà presentarsi alle ore 8.30 a digiuno con “dossier clinico” e la documentazione richiesta dal Servizio di Programmazione.

QUANTO DURA IL RICOVERO?

L’intervento è definito in Regione Lombardia con il termine di BOC - Intervento a Bassa Operatività Chirurgica.

Il Dott. Casana, Responsabile del Servizio di Chirurgia Vascolare e Angiologia di Auxologico, esegue questa tipologia di interventi in regime di day surgery, e il paziente viene dimesso nella stessa giornata in cui esegue l’intervento.


TERMOABLAZIONE DELLA SAFENA IN RADIOFREQUENZA IN AUXOLOGICO

Il Centro di Angiologia e Chirurgia Vascolare di Auxologico effettua visite specialistiche, esami diagnostici e trattamenti per le principali malattie del sistema circolatorio.

La diagnostica comprende tutte le indagini strumentali per la prevenzione e l’inquadramento diagnostico delle principali malattie vascolari.

L'attività chirurgica è effettuata presso il Centro di Chirurgia Vascolare che utilizza tecniche mininvasive endovascolari nel trattamento delle varici degli arti inferiori e dell’insufficienza venosa degli arti inferiori.

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