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Gravidanza, parto, allattamento e COVID-19

Pubblicato il 16/04/2020 - Aggiornato il 18/05/2023

Dott.ssa Sara Saino

Staff Servizio Ginecologia e Ostetricia

CI SONO RISCHI PER LA GRAVIDANZA IN EPOCA DI COVID-19?

La gravidanza comporta cambiamenti del sistema immunitario che possono aumentare il rischio di contrarre infezioni respiratorie virali, tra cui quella da SARS-CoV-2 e quindi le donne in gravidanza potrebbero avere un rischio maggiore di sviluppare una forma severa di infezioni respiratorie virali.

Dai dati presenti in letteratura non sono stati riportati casi di trasmissione dell’infezione da altri coronavirus (MERS-CoV e SARS-CoV) da madre a figlio.

I dati recenti che riguardo i bambini nati da madri con COVID-19 indicano che nessuno di essi è risultato positivo. Allo stato attuale pertanto si ritiene che il virus SARS-CoV-2 non si trasmetta per via verticale da madre a feto.

Per tutte le donne in gravidanza è comunque consigliato seguire le normali azioni preventive per ridurre il rischio di infezione, come lavarsi spesso le mani ed evitare contatti con persone malate.

IL PARTO

In relazione alle attuali limitate conoscenze e agli esiti dell’unico studio effettuato in Cina in cui non è stata dimostrata la presenza del SARS-CoV-2 in sangue da cordone ombelicale, liquido amniotico e latte materno, non vi è indicazione elettiva al taglio cesareo nelle donne affette da COVID-19.

L’OMS non raccomanda pertanto il taglio cesareo elettivo per le donne con sospetta infezione da SARS-CoV-2 o affette da COVID-19, salvo specifiche indicazioni cliniche materne o fetali.

Il timing, le modalità del parto e la scelta dell’anestesia dipendono dalle condizioni cliniche della donna, dall’età gestazionale e dalle condizioni fetali.

È raccomandata una gestione multidisciplinare e una definizione individuale del miglior approccio assistenziale, tenendo conto del tempo di esposizione materna al nuovo coronavirus, dell’epoca gestazionale e delle variabili che possono influenzare il quadro clinico materno e feto/ neonatale.

L'ALLATTAMENTO

Ogni qualvolta sia possibile, l’opzione da privilegiare è quella della gestione congiunta di madre e neonato, ai fini di facilitare l’interazione e l’avvio dell’allattamento materno.

Qualora la madre sia paucisintomatica (presenti pochi sintomi) potrà allattare al seno adottando tutte le precauzioni possibili per evitare di trasmettere il virus al proprio bambino, lavandosi le mani e indossando una maschera chirurgica mentre allatta. 

Se la madre dovesse presentare, invece, un’infezione respiratoria francamente sintomatica (febbre, tosse e secrezioni respiratorie, mialgie, mal di gola, astenia, dispnea), si dovrà separare dal neonato.

Nei casi di infezione materna gravi la spremitura del latte materno potrà non essere effettuata a causa delle condizioni generali della madre. La compatibilità dell’allattamento materno con farmaci eventualmente somministrati alla donna con COVID-19 va valutata caso per caso.

VACCINAZIONE ANTI COVID-19 E GRAVIDANZA

E’ importante vaccinarsi in gravidanza per prevenire un parto prematuro nel caso in cui si contragga il Covid-19.

I vaccini Pzifer e Modernaa RNA messaggero (mRNA), non contengono il virus e non interagiscono con il DNA umano.

Il periodo migliore per la vaccinazione in gravidanza è tra la 12° e la 27° settimana gestazionale, anche se è possibile eseguire la vaccinazione in qualsiasi settimana gestazionale.

Durante la gravidanza, sia dopo la malattia naturale che dopo la vaccinazione, si ha una buona risposta immunitaria nella donna, con passaggio di anticorpi al feto attraverso la placenta. Successivamente gli anticorpi arrivano al neonato attraverso il latte materno.

PER AGGIORNAMENTI VISITA IL SITO DELL'OMS

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Articolo del 16/04/2020, revisionato il 06/10/2021.