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Gruppi sanguigni e fattore Rh

Pubblicato il 30/08/2021 - Aggiornato il 15/01/2024

Queste informazioni non sostituiscono in alcun modo il colloquio con il tuo medico di fiducia.

Che cosa sono i gruppi sanguigni e il fattore RH?

Il gruppo sanguigno è una caratteristica dell’individuo determinata geneticamente e non modificabile; viene classificata in base alla presenza o assenza di antigeni sulla superficie del globulo rosso.

Secondo il sistema AB0, esistono quattro gruppi sanguigni, catalogati in base alla presenza o assenza di due antigeni, chiamati A e B.

A seconda che sia presente solo uno dei due antigeni, entrambi o nessuno dei due il gruppo sanguigno verrà denominato rispettivamente ABAB o 0.

Inoltre, i gruppi sanguigni vengono classificati in base alla presenza (+) o all’assenza (-) dell’antigene Rhesus, chiamato fattore Rh: si parlerà quindi di gruppi sanguigni “Rh positivi” o “Rh negativi”. Considerando il sistema AB0 e il fattore Rh si possono individuare otto gruppi sanguigni: 0+0-A+A-B+B-AB+AB-.

Cosa determina il proprio gruppo sanguigno?

Il gruppo sanguigno dei figli è determinato da quello dei genitori. In gravidanza possono però verificarsi problemi di compatibilità dei gruppi sanguigni se la madre è Rh- e il bambino Rh+. In questo caso, l’organismo della madre potrebbe sviluppare anticorpi contro l’antigene Rh che, attraverso la placenta, possono danneggiare i globuli rossi del bambino e causare la malattia emolitica del neonato, una patologia che nei casi più gravi può portare alla morte intrauterina del feto.

Diffusione dei gruppi sanguigni in Italia

Si riconoscono ad oggi 30 diversi sistemi di classificazione dei gruppi sanguigni, oltre agli antigeni ABO e agli antigeni Rh, che rappresentano il sistema di classificazione più diffuso. Sono presenti molti altri antigeni detti anticorpi eritrocitari irregolari, come per esempio il fattore Kell, Duffy e altri antigeni di tipo Rh. Generalmente il sistema immunitario non reagisce a questi antigeni, a meno che non venga a contatto con loro a causa di trasfusioni o durante la gravidanza.

Nel nostro Paese, secondo l’Istituto superiore di sanità, la percentuale dei gruppi sanguigni è così suddivisa:

  • 0+: 39%;
  • A+: 36%;
  • B+: 7,5%;
  • AB+: 2,5%;
  • 0-: 7%;
  • A-: 6%;
  • B-: 1,5%;
  • AB-: 0,5%.

Il gruppo sanguigno più raro

Il gruppo sanguigno più raro in Italia è l’AB- con lo 0,5%. Il gruppo 0+ è il più diffuso con il 39%.

Come sapere qual è il proprio gruppo sanguigno?

Il gruppo sanguigno viene rilevato con un semplice esame del sangue: i globuli rossi vengono messi a contatto con anticorpi (anti-A, anti-B e anti-Rh) per verificare la presenza dei diversi antigeni e del fattore Rh.

Conoscere il proprio gruppo sanguigno è importante prima di una trasfusione o una donazione di sangue, di un trapianto d’organo o di midollo osseo. Inoltre, come verrà spiegato più avanti, è bene conoscere in particolare la presenza o assenza del fattore Rh in caso di gravidanza.

Al momento non vi sono invece evidenze scientifiche a supporto della cosiddetta dieta del gruppo sanguigno, un regime alimentare secondo il quale gli alimenti consigliati o da evitare per perdere peso dipendono dal proprio gruppo sanguigno.

Compatibilità dei gruppi sanguigni

Prima di eseguire una trasfusione o una donazione di sangue, le banche del sangue effettuano un test chiamato “tipizzazione” e prove di compatibilità crociata del sangue del donatore e di quello del ricevente (nel caso di trasfusione). Questo test minimizza la possibilità di una reazione pericolosa e a volte fatale. Per esempio, se un individuo con gruppo sanguigno B riceve sangue di gruppo A, le cellule del suo sistema immunitario riconosceranno come estraneo l’antigene A e attaccheranno i globuli rossi presenti nel sangue trasfuso.

Al contrario, non contenendo antigeni A e B né il fattore Rh, il gruppo 0 Rh negativo è definito donatore universale in quanto il sangue di questo gruppo sanguigno può essere donato a qualunque individuo. Il gruppo AB Rh positivo, invece, è un recettore universale, può ricevere cioè donazioni di sangue da tutti i gruppi.

Di seguito vengono elencate nel dettaglio le compatibilità tra i diversi gruppi sanguigni:

  • A positivo può ricevere sangue di tipo A+, A-, O+, O-;
  • A negativo può ricevere sangue di tipo A-, O-;
  • B positivo può ricevere sangue di tipo B+, B-, O+, O-;
  • B negativo può ricevere sangue di tipo B-, O-;
  • AB positivo può ricevere sangue di tipo AB+, AB-, A+, A-, B+, B-, O+, O-;
  • AB negativo può ricevere sangue di tipo AB-, A-, B-, O-;
  • O positivo può ricevere sangue di tipo O+, O-;
  • O negativo può ricevere sangue di tipo O-.

Gruppi sanguigni e gravidanza

Per valutare il rischio di insorgenza di un’anemia emolitica feto-neonatale, viene effettuato il test di Coombs indiretto, un semplice esame del sangue che permette di individuare la presenza di anticorpi anti-Rh (o anti-D) nella madre. Se sono assenti, il risultato del test di Coombs indiretto sarà considerato negativo e la gestante sarà sottoposta alla cosiddetta immunoprofilassi anti D, che consiste nella somministrazione di immunoglobuline umane anti-D, ossia un particolare derivato del sangue che previene la formazione di anticorpi materni contro i globuli rossi del bambino Rh positivo. Generalmente le immunoglobuline Rh vengono somministrate alla mamma intorno alla 28° settimana di gravidanza e poi nuovamente circa 72 ore prima del parto.

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