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Covid e quarantena: i risultati dell'indagine di Auxologico

Pubblicato il 28/10/2020 - Aggiornato il 05/01/2024

Dott.ssa Raffaella Cancello

Staff Centro Ambulatoriale Obesità - Auxologico Ariosto

In collaborazione con Letizia Palmisano, giornalista

COVID E STILI DI VITA: COSA ABBIAMO IMPARATO?

Come sono cambiate le abitudini alimentari durante il lockdown? Quali sono le buone pratiche che è bene continuare a portare avanti anche durante la cosiddetta "fase due"? 

Un questionario di Auxologico, messo a punto dalla Dott.ssa Cecilia Invitti e dalla Dott.ssa Raffaella Cancello, ha analizzato i comportamenti quotidiani e gli stili di vita nella "fase uno" di 497 volontari che hanno risposto alle domande.

Da qui, le corrette indicazioni dei nostri Specialisti per mantenere e preservare il proprio stato di salute durante questo delicato periodo di epidemia da Covid-19.

CHI HA PARTECIPATO AL QUESTIONARIO?

Il campione che ha preso parte è rappresentato soprattutto da donne residenti in Lombardia e Piemonte.

Durante la "fase uno", il 35% dei rispondenti occupati ha lavorato in smart working, mentre il 23% ha interrotto il proprio lavoro. Il 54% di chi ha risposto alle domande, ha dichiarato che durante la "fase uno" ha avuto un parente o un amico infettato da Covid-19.

QUALE È STATO LO STILE DI VITA PREVALENTE DURANTE IL LOCKDOWN?

Le risposte al questionario hanno registrato che più di un terzo dei residenti del nord Italia (da cui proviene la maggior parte delle risposte ricevute) ha saputo riorganizzare positivamente le proprie abitudini durante il periodo di lockdown.

Infatti, il 56% delle persone ha riferito di non aver modificato il proprio sonno o addirittura di averlo migliorato, il 32% dei soggetti che erano fisicamente attivi prima del lockdown ha continuato il proprio esercizio fisico abituale o lo ha aumentato, il 27% dei i soggetti sedentari ha iniziato a fare attività fisica e il 34% dei rispondenti ha avuto l'impressione di aver migliorato la qualità della propria dieta. 

Esiste però un gruppo di individui altrettanto numeroso che ha dichiarato di essere rimasto sedentario e/o aver peggiorato la qualità del proprio sonno, aumentando il consumo di cibo e sigarette.

Infine, una minoranza di soggetti ha risposto dichiarando di aver aumentato eccessivamente l’attività fisica, con conseguente perdita di peso.

SALUTE DEL SONNO: CHI HA SOFFERTO DI PIÙ IN QUARANTENA?

Le persone over 70 hanno avuto meno problemi per ciò che riguarda la qualità del proprio sonno. I giovani, al contrario, hanno sofferto maggiormente di ansia da mancanza di interazioni sociali e vissuto incertezze sull'occupazione, con una maggiore compromissione della qualità del sonno. 

QUALI ABITUDINI ALIMENTARI SONO STATE MODIFICATE DAGLI ITALIANI?

Lo stile di vita domestico della maggior parte degli intervistati ha rilevato un sensibile cambiamento delle abitudini alimentari, associata ad un incremento dell'attività fisica e a una riduzione del consumo di cibo.

La convivenza e la condivisione famigliare ha però determinato in alcuni casi un aumento di assunzione di cibo con un maggior consumo di snack soprattutto "fuori pasto".

Si è registrato poi un fenomeno positivo: gli acquisti di cibo nel periodo di lockdown si sono principalmente orientati verso prodotti sani, incluse le materie prime per riscoprire le “ricette della nonna”. Basti pensare al boom di acquisti di ingredienti per la produzione di pane e dolci, ma anche olio, pesce fresco e carne.

La maggior parte del campione, complice anche il lavoro in smartworking, ha avuto modo di non saltare la colazione e pranzare con calma, preparando il cibo in casa e consumando più frutta e verdura. È fondamentale che questi comportamenti, base di uno stile di vita corretto,vengano mantenuti nel tempo.

QUALI SONO STATI I COMPORTAMENTI ERRATI PIÙ FREQUENTI?

Purtroppo, più di un terzo dei fumatori ha aumentato il consumo di sigarette durante il confinamento domestico. Questo comportamento è stato spesso associato ad un aumento dell'assunzione di cibo e al peggioramento della qualità del sonno.

LE CONCLUSIONI DELL'INDAGINE

Lo studio ha dimostrato che più di un terzo delle persone residenti nel nord Italia ha mostrato capacità di far fronte in maniera positiva alla situazione critica inaspettata.

Gran parte di chi ha risposto al questionario ha dimostrato di saper sfruttare il tempo a disposizione per ritrovare abitudini della tradizione ormai perse, come la fabbricazione di dolci fatti in casa a cui molti spesso hanno rinunciato a causa del ritmo frenetico della vita moderna, ma mantenendosi in forma con esercizi fisici anche all'interno delle mura domestiche.

La promozione di corretti stili di vita è sempre importante per la tutela di salute, ma lo diventa ancora di più in caso di "reclusione forzata". Anche da casa è possibile mantenere uno stile di vita corretto sfruttando i supporti che utilizziamo abitualmente: app e supporti tecnologici ma anche canali non digitali come TV e giornali possono essere utilizzati da tutti per monitorare e mantenere un corretto stile di vita. 

Articolo del 29/10/2020, revisionato il 02/11/2020.